Madrid, ancora e sempre
Dunque,
domani a quest’ora (23:03) sarò già a Madrid, la capitale del Regno… Dovrò
andarci per lavoro, ma per me, rimettere piede nella Villa y Corte è sempre
sinonimo di “piacere”. Là ho trascorso parte della mia vita: 4 anni e mezzo, se
faccio la somma di tutte le volte che ci sono andato per viverci (anche se si è
sempre trattato di una vita “a tempo”, ben circoscritta a una determinata
frangia temporale – di solito, i 2 o 3 mesi che dura l’estate in Spagna, da
Giugno ad Agosto, e a volte anche fino a Settembre, inclusi). Là ho vissuto
alcune delle disavventure più assurde e rocambolesche e romanzesche della mia
vita (da scriverne un paio di racconti grotteschi e altrettanti di tono
umoristico amaro).
A Madrid
rivedrò Ana, che è il mio porto sicuro nel mare in tempesta della capitale.
Ana è come una specie di sorella per me, un’amica, una confidente, una su cui
puoi sempre contare, una che sa apprezzarti per quello che sei e una che se ti
devi criticare perché stai sbagliando lo fa, senza peli sulla lingua.
Abbiamo già deciso qual è il bar che incornicerà il nostro reincontro: uno di quelli un po’ grezzi e un po’ popolani in cui si mangia una tortilla da paura e in cui si beve birra fino alle 3 del mattino.
Certo, il
giorno dopo siamo costretti entrambi ad andare a lavoro e per questo motivo
abbiamo già pattuito che non faremo più tardi dell’una (a Madrid fare l’una di
notte è normale amministrazione; d’altronde, si sa, gli spagnoli adorano
mangiare e cenare tardi, qui in Spagna alle 22:30 è un buon orario per mettersi
a tavola, e basti pensare che il tg della sera inizia alle 21:00, per finire
una mezz’oretta dopo).
Non so cosa
mi riserberà Madrid questa volta. Non so proprio immaginarlo. Di sicuro so che,
come sempre, mi risentirò giovane e “pieno di vita”, come direbbe Jovanotti, ed
entusiasta e voglioso (desideroso) di vivere al massimo, come se non esistesse
un domani, come se non ci fosse il tempo di fare e vedere e toccare e
sperimentare le mille cose, paesaggi, persone, fatti che offre la capitale.
Domani sarò
a Madrid e rivedrò persone amiche e ripasseggerò davanti al Museo del Prado e
risperimenterò le stesse emozioni provate tutte le altre volte. Perché Madrid
fa parte della mia vita così come la mia vita è (continua a svolgersi) a
Madrid, anche quando non ci sono fisicamente, anche quando non le appartengo in
quanto transeunte. Madrid, ancora e sempre, finché ci sarà fiato in gola per
camminare, viaggiare, contemplare, parlare e leggere e scrivere. Madrid. La
Corte y Villa.