domingo, octubre 18, 2020

 Rinomata enciclopedia di letture





Domenica mattina: la prole scende giù in spiaggia per approfittare di questa bellissima giornata di sole e correre a più non posso in compagnia della mamma (al ritorno noterò la sabbia in mezzo alle dita dei piedini); io ne approfitto per finire di leggere un saggio sull'ekfrasis in terrazza, con la musica di Rai Radio 3 in sottofondo e una tazzina di caffè forte senza zucchero come supporto.

Un punto interessante del saggio riguarda il nostro modo di guardare la Natura, ovvero, di come, quando si tratta di contemplare un paesaggio, tendiamo sempre ad "inquadrarlo" come se si trattasse di un dipinto, ovvero, di un paesaggio dipinto e "visto" dall'interno di un quadro. 

La cornice è fondamentale: senza di essa, lo spazio è una massa amorfa di oggetti, di eventi, di forme e di colori. Il pittore è chi - prendendo spunto dal mondo esterno o dai suoi demoni interiori e dal proprio mondo onirico - ricostruisce questo "caos" e gli dà forma (anche quando si tratta di arte astratta e, dunque, di forme informali o amorfe).

La questione della cornice mi fa venire subito in mente Mondi intermedi e complessità, un bellissimo saggio di Alfonso Iacono (filosofo che ebbi la fortuna di scoprire, leggere e conoscere quand'ero dottorando a Pisa) in cui si parla dei "mondi intermedi" e di come la nostra "coda dell'occhio" ci permette di rimbalzare dall'uno all'altro. Se non ci fosse la cornice, saremmo persi, proprio perché, probabilmente, non riusciremmo a capire di che mondo si tratta. Lo schermo della tv; il rettangolo del tendone che poi si spalanca per mostrarci la ribalta di un teatro; la cornice - appunto - di un quadro; anche il rettangolo della pagina di un libro, il grande telone bianco del grande schermo al cinema, sono tutti esempi di cornici che contempliamo (ed interpretiamo) grazie a quella che Iacono chiama "teoria della coda dell'occhio" (che, ovviamente, è teoria affascinante e molto più complessa di quanto possa parlarne qui).

Poi guardo un paio di uccelli che planano sul cortile della casa di fronte e mi distraggo. Quanti quadri, nella storia dell'arte del Mondo, ci saranno che inquadrano uccelli che planano in un cortile? Quanti pittori avranno provato ad immortalare (e frenare) la corsa degli uccelli in volo?

Poi un amico esperto di fisica quantistica mi chiama per farmi i complimenti: "Ho appena visto l'intervista a Sandro Veronesi e volevo farti i miei più vivi complimenti. Ottima domanda! E si nota che hai letto tutto di Veronesi, anche lui era contento della domanda!". Arrossisco anche se lui non mi può vedere né può saperlo. Un fisico che studia i buchi neri e i neutrini che ti dice queste cose non può non farti arrossire.

Tra le email, una collega di Palermo: anche lei mi ha visto; non ha mai letto nulla di Sandro Veronesi e si fida del mio fiuto letterario; gli darà un'altra chance: "Complimenti! Con la tua rinomata enciclopedia di letture, sei riuscito a stimolare una densa e partecipata risposta da Veronesi, una risposta che mi è sembrata molto intellingente".

Sottolineo mentalmente questo sintagma: "rinomata enciclopedia di letture": ma che vuol dire, esattamente? Sì, lei sa che sono un lettore "forte"; ma è davvero rinomata questa "enciclopedia di letture"?

Un'amica ottantenne di lunga data, una donna eccezionale che ho avuto la fortuna di conoscere qui, nel Sud del Sud della Spagna, mi chiama e mi chiede se sono disponibile per un incontro letterario con le socie di un'associazione culturale per la Terza Età: "Hai mai letto Tagore?". Ecco che la mia "enciclopedia di letture" non è più così tanto "rinomata", né vasta né completa. Perché lo ammetto, io Tagore non so nemmeno chi sia...So che vinse il Premio Nobel, e poco più: "Sì, esatto, nel 1913; vorremmo leggere una sua opera e ci piacerebbe coinvolgerti in un dibattito sulla letteratura e la spiritualità". Accetto subito. Nonostante il momento di crisi, di incertezza e di contagi da covid-19 in rapida ascesa. Il 17 novembre, martedì, di pomeriggio, ci riabbracceremo virtualmente senza poterci stringere le mani e con la mascherina sul volto. Proverò a colmare questa lacuna nella mia non tanto "rinomata enciclopedia di letture".

Gli uccelli sono volati via. Ma fa ancora molto caldo. Sembra quasi estate. E, invece, è il 18 d'ottobre.

viernes, octubre 09, 2020

 Ci ridiamo; ci risiamo


Ecco, ci risiamo: il covid-19 - o coronavirus - torna a farci paura. Invece di guardare Propaganda Live su La7, con il sempre pungente e sempre intelligente Diego Bianchi (detto Zoro), accendo Rai News 24 e l'effetto di dejá-vu è dirompente; durante il confinamento ci passavo le ore davanti a questo tg, intossicandomi di notizie sempre più tragiche ed apocalittiche. Aggiungiamoci un fastidioso mal di gola (forse dovuto al raffreddore della prole, costretta a casa anche se non c'è traccia di febbre, ma le precauzioni non sono mai troppe, di questi tempi e quando uno è padre o madre) e il gioco è fatto. 

Facciamo lezioni online con un filino di voce. Gli studenti capiscono e mi mandano tutto il loro appoggio morale in chat. Qualcuno consiglia anche le ricette giuste: latte caldo e miele; spremuta d'arancia e miele; tisana di zenzero con miele e limone; prendo appunti e, nel mentre, domando, sempre con la voce tremolante: "Quand'è che un testo può definirsi 'letterario'? Cos'è che rende 'letterario' un testo?".

Intanto, provo a guardare il lato positivo: il 12 ottobre qui è festa nazionale, "el Día de la Hispanidad", il giorno in cui la Spagna celebra se stessa attraverso l'impresa di Cristoforo Colombo e la scoperta del cosiddetto Nuovo Mondo e, dunque, non si va a scuola né all'Università. Sono libero. E guarda caso proprio il 12 ottobre, alle ore 17:00, i membri della Società Dante Alighieri potranno dialogare e porre una domanda (ciascuno, da ogni sede all'estero) a Sandro Veronesi. Mi hanno chiesto di intervenire. E sono già emozionato. Potrò intervenire su "Zoom" e fare una domanda a uno dei miei scrittori italiani favoriti...ma...cosa gli chiedo?

Poi mi scrive un caro amico e collega della "Sapienza": mi manda il link ad un altro evento letterario che pensa potrebbe interessarmi. E caspita se m'interessa! Il 13 ottobre, il giorno dopo l'incontro con Sandro Veronesi in diretta streaming da Firenze, potrò seguire la presentazione dell'ultimo saggio di Piero Boitani, Ovidio. Storie di metamorfosi (Bologna, il Mulino, 2020)...Boitani che parla di uno dei più grandi capolavori della letteratura classica. Boitani e Ovidio. Un po' come Boitani e Omero. O Boitani e Ulisse. Non sto nella pelle, come si suol dire. E intanto penso: ma cosa gli domando a Veronesi quando mi daranno il permesso d'intervenire e di attivare il microfono?

Intanto, Conte fa le prime dichiarazioni ufficiali; Mattarella elogia Dante; il Movimento 5 Stelle litiga; il PD latita (come quasi sempre); l'Italia si spacca in due: ci sono quelli pro e ci sono quelli contra la mascherina (Trump se l'è tolta appena atterrato dall'elicottero che lo ha riportato alla Casa Bianca; il Papa è stato criticato perché ha stretto troppe mani e sempre senza protezione né distanza sociale).

Intanto, qui dalle ore 15:00 di oggi, 9 ottobre del 2020, Madrid è davvero e ufficialmente "zona rossa"; non si può né uscire né entrare nella capitale del Regno senza un motivo valido e urgente. Immagino Roma in fase di lockdown... e mi torna in mente quella famosa immagine del Papa - ancora lui - che dice messa sotto una pioggia fina e incessante in una San Pietro deserta; un'immagine spettrale, quasi quanto quella della lunga fila dei camion dell'Esercito Italiano che trasportano i cadaveri destinati agli inceneritori.

Avverto la forte tentazione di aprire il "diario di bordo" che ho scritto proprio a partire dal 13 marzo 2020, da quando il virus aveva fatto il suo ingresso ufficiale nei peggiori incubi dell'Uomo sulla Terra. Non so se aprirlo. O se fermarmi in tempo. 

Intanto (ma quanti "intanto" ci sono in questo post?), bevo il latte col miele e, in effetti, si avverte un certo sollievo. Avrò la faringite? Riuscirò a fare lezione dal 13? E soprattutto: cosa gli domanderò a Sandro Veronesi quando ci vedremo faccia a faccia collegati su "Zoom"?

Ci ridiamo. Ci risiamo. Per non piangere. Per non disperarsi.

Letture pasquali Provo a leggere, in queste vacanze pasquali, tra una corsa in bicicletta in alta montagna e le mangiate assurde previste da...