domingo, septiembre 01, 2013

Da più di un mese (che non aggiorno questo blog)




Ebbene sì, facendo due conti, si capisce subito che è da più di un mese che non aggiorno più questo blog (o diario di bordo).

E quante cose mi sono capitate da quel 17 Luglio (data dell'ultimo post)?

Ma quante?

Provo a farne un elenco:

a) per la prima volta, sono stato a Madrid soltanto una settimana (per studiare in Biblioteca Nacional e rivedere i miei cari amici e colleghi spagnoli);

b) per la prima volta, ho abitato per una settimana a Madrid in una mansarda o attico che dà direttamente su Calle Mayor (per chi è stato in vacanza a Madrid, dire "Calle Mayor" è come dire il centro storico della città, a due passi dalla Catedral de la Almudena e a due dalla Plaza Mayor – e a uno dall'Istituto Italiano di Cultura). Che casa! Che mansarda! Che attico! Con vista spettacolare sulle chiese (ma quante chiese ci sono in quella zona della capitale?) che con i loro campanili che mi hanno svegliato delicatamente ogni matttina intorno alle 8 e poi alle 9 e infine alle 10 (quando, “sacando de tripas corazón”, fuoriuscivo dal letto per andare a lavorare);

  1. per la prima volta ho trascorso il resto delle mie vacanze in una zona costiera di mare: ah, la costa murciana! Ah, che paesaggi naturali, che spettacolari tramonti ho goduto nel Sud del Sud della Spagna, in compagnia della mia compagna d'avventure (siamo anche andati alla ricerca della spiaggia nudista, ma alla fine abbiamo sbagliato direzione e ci siamo ritrovati in una spiaggia piena zeppa di famigliole con bambini neonati, sarà per la prossima volta, peccato...);

d) per la prima sono salito su una barca per una gita in barca: che emozione, la brezza sul volto, vedere le onde e la loro scia dietro di noi, provare a distinguere poppa da prua e prua da poppa... che bello e, a tratti, che nausea, ci sono stati momenti in cui ho pensato: “Ora vomito anche i polmoni”, il capitano mi aveva avvisato: “Guarda che se non sei abituato qui potresti avere la nausea”. E io che mi rintano in cuccetta e lui, sorridente: “Guarda che là dentro la nausea aumenta! Esci fuori, prendi aria!”.

e) per la prima volta sono finito in un ospedale: che esperienza allucinante! Febbre a 39 e vomiti, ho pensato: “Adesso muoio”, e invece, grazie anche alla prontezza d'animo della mia compagna di sventure, mi sono salvato, mi hanno portato al Pronto Soccorso il Sabato all'una di notte e sono rimasto in ospedale per ben... 10 giorni, incredibile a dirsi, ho trascorso 10 giorni dei miei quasi 2 mesi di vacanze in un ospedale, nel pigiama del paziente, mangiando ciò che si mangia normalmente in un ospedale pubblico spagnolo e, quindi, tanto e tutto buono e di buona qualità, mai mangiato tanto pesce fresco, mai tanta varietà di verdure (mancava quasi sempre l'olio e il sale, quello sì, ma che bontà, rispetto ai cibi che ho visto portare a mia nonna quando è rimasta una settimana in un ospedale abruzzese!).

E insomma, sono successe tante di quelle cose che non ho avuto il tempo per descrivermele o metterle per iscritto (un diario serve anche a questo: a fare ordine e chiarezza nei fatti della vita, lì dove regna quasi sempre il disordine e il caos).

E insomma, alla fine mi ritrovo qua, ad aggiornare questo blog, più vecchio di un mese e qualche giorno rispetto all'ultima volta che vi ho lasciato scritto qualcosa, più esperto della vita, forse, e più voglioso di lottare (per la vita), consapevole del fatto che mi sono tanto divertito, ho visto posti tanto belli e me la sono vista davvero brutta (ma ora sono salvo, cazzo, sono sano e salvo, e con in più accanto una persona che mi ha fatto capire che mi ama tantissimo e che io contraccambio perché, è inevitabile, mi basta guardarla e mi vien subito voglia di baciarla, di abbracciarla e di ridere (il mio "personaggio preferito", come le dico, a volte, per prenderla in giro)...


P.S.: lettura del mese, La Storia di Elsa Morante, un capolavoro. Se ne riparlerà più a fondo nel prossimo post. Spero.

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