miércoles, agosto 20, 2014

"Autori" in balia del tempo (oltre che del caso)



La storia è andata avanti, ovviamente, come tutte le storie (anche se ancora non è finita, non per ora, almeno - e mi domando anche: "Quando finirà?"). 

L'autrice del romanzo di cui io avevo dato la mia opinione non ha tardato molto a mandarmi un'email dicendomi che le era piaciuta molto la mia recensione (anche se non si trattava di una recensione, come ho spiegato nel post precedente) e che era davvero contenta di sapere che c'era gente disposta a leggere le sue cose (nel mondo di oggi non sono molte le persone disposte a leggere con attenzione il frutto dell'immaginazione di autori "in erba" o poco noti o affatto noti ai più). 

Nella parte finale dell'email, poco prima dei saluti di congedo di rito, la scrittrice ha pensato bene di rifarmi la stessa domanda che mi aveva posto la presidentessa dell'Associazione Culturale di cui sotto: "Secondo lei, è davvero un romanzo degno di essere pubblicato?".

Mi sono sentito in dovere di risponderle, utilizzando tutta la mia diplomazia e i miei modi gentili. Le ho spiegato che secondo me un romanzo che parla della Sicilia dei primi del Novecento e che mette in scena le difficoltà e il dolore di una donna che soffre sulla propria pelle i soprusi di una società fondamentalmente "machista" poteva certamente trovare il riscontro dei lettori italiani medi di oggigiorno. Certo - aggiungevo - bisogna trovare l'editore giusto, l'editore disposto a scommettere su questa storia, l'editore capace di scorgere la qualità letteraria di cui (obiettivamente) il libro era dotato.

E allora, a questa mia risposta, è seguita subito un'altra email, in cui la scrittrice in erba mi chiede se posso farle l'immenso favore di suggerirle qualche editore italiano disposto a pubblicare la traduzione dallo spagnolo del suo romanzo. E qui sono cominciati i rompicapi, perché io non ho mai avuto rapporti diretti con casa editrice alcuna, o meglio, ho sì avuto qualche rapporto, ma in modo molto sporadico, indolore e asettico (le cose che ho pubblicato io finora riguardano il mondo accademico, non certo la letteratura di fantasia o quella rivolta al cosiddetto "grande pubblico").

E insomma, gira che ti rigira, mi prendo a cuore la questione suscitata dalla mia nuova amica e collega e comincio a spulciare sui siti della grandi case editrici italiane: Einaudi, Mondadori, Garzanti, Adelphi, Bompiani, Ponte alle Grazie, Rizzoli, se dobbiamo puntare, che si punti in alto, penso tra me e me (povero ingenuo).

La semplice ricerca effettuata su internet mi spinge a leggermi gli avvisi che tutte (o quasi tutte) le case editrice appongono sulle loro "porte" virtuali in vista delle domande frequenti degli autori inediti (o in erba) e gli avvisi si somigliano un po' tutti: "Caro autore inedito, per cortesia, prima che lei ci inondi le stanze delle nostre case con manoscritti e scartafacci originali, si prenda la briga di dare uno sguardo al nostro catalogo: non verranno accettati prodotti che si allontanano o che si discostano o che non ci azzeccano proprio nulla con le collane da noi gestite" (e ci può anche stare: inutile mandare un romanzo "horror", per dire, a una casa editrice che pubblica romanzi "rosa", ma poi il tono cambia): "Ci teniamo anche ad avvisarla che - data la carenza di personale / data l'attuale crisi / dati i tempi lunghi che richiede la lettura di milioni di manoscritti inediti che ogni giorno invadono la nostra casa / date le circostanze - non potremmo darle una risposta prima dei 6 / 9 / 12 mesi successivi al suo invio" (e qui uno comincia a guardare alla realtà delle case editrici con un occhio un po' meno benevolo; le case editrici sembrano mondi sul punto di soccombere sotto quintali di carte, gli editori sembrano guru che ti stanno facendo un enorme, immenso favore anche solo a leggerti, figuriamoci poi darti una risposta una entro l'anno o i nove mesi o i sei, quelli più rapidi).

Insomma, alla fine riesco a trovare un blog scritto da qualcuno che conosce perfettamente l'ambiente del mercato editoriale italiano, un'anima pia che ha messo online tutti gli indirizzi "giusti" di quasi tutte le case editrici esistenti sul territorio nazionale con l'aggiunta di tutti i messaggi o avvisi che ogni casa editrice ha scelto di apporre alla propria "porta" virtuale al fine di avvisare l'ingenuo o ignaro scrittore in erba di turno...

E io mi sono fatto un'idea di come vanno queste cose: forse mi sbaglierò, ma mi pare proprio che è l'editore che ti sta facendo un favore, non sei tu, autore inedito, a rappresentare una chance per l'editore, è vero esattamente il contrario: io, editore, rappresento una chance per te, autore, e se vuoi diventare tale, sappilo sin da ora, dovrai prima passare sul mio cadavere (dovrai prima essere sottoposto al mio supremo, insindacabile, inappellabile, tardivo giudizio). Non ci sono santi né madonne. C'est la vie... Gli autori inediti (come il resto dell'Umanità, d'altronde) sono pure loro sottoposti agli strali del destino, alle fortunose vicende del fato, sono, per farla breve, pure loro in balia del tempo e del caso (incarnato in tal caso dalla volontà superiore degli editori).

No hay comentarios:

Publicar un comentario

Letture pasquali Provo a leggere, in queste vacanze pasquali, tra una corsa in bicicletta in alta montagna e le mangiate assurde previste da...