viernes, septiembre 26, 2025

 Venerdì 26 settembre


È venerdì 26 settembre del 2025. Pomeriggio, quasi sera. Il sole sta per tramontare sulla città del Sud della Sud della Spagna in cui vivo ed ho da poco ripreso la bici che mi accompagna nelle mie scorribande su per i monti e in mezzo alla Natura selvaggia dal meccanico italiano che vive qui da più di me.

Sono 200 euro di spesa: asse centrale, catena, guarnitura, freni e i copertoni di entrambe le ruote. Ho cambiato catena solo una volta, dopo aver fatto 7 mila chilometri. Oggi la bici ha totalizzato quasi 20 mila chilometri. Il meccanico mi sgrida come fossi un figlio discolo: "Ma non lo sai che la catena si cambia ogni 5 mila???". Chiedo venia, pago e provo la bici: non un rumore, non uno scatto o salto di catena, non un difetto di direzione. La pedalata è liscia, fluida, ordinata, come acqua sull'olio.

Intanto, penso a Giulia, alla sua morte, al saluto che non ho potuto mandarle per telefono, al vocale mandato e mai risposto, alle foto delle bimbe (a Giulia piaceva vedere come crescevano Giulia e Carmen, chissà se avrà visto queste ultime foto).

Il sole è ormai tramontato. È buio quasi e fa fresco anche qui. Quanti chilometri potrò ancora percorrere? Quante avventure potrò ancora vivere su questa bicicletta? Quanti libri ancora da leggere? E quanti articoli ancora da scrivere?

Una cara e intima amica mi confessa che, ultimamente (dalla morte di Giulia), mi nota più sensibile, più tenero, più...fragile. Le dico che forse ha ragione. E che è triste restare orfani di certe amiche, di amiche che sono anche state maestre di vita. È la vita, mi dice la mia amica giovane e bella. Va accettata così com'è. E come sarebbe bello questo tramonto se potessi vederlo insieme a lei...

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