domingo, junio 15, 2008









Apocalittico
La musica evoca sentimenti e idee con un'immediatezza impossibile alla letteratura (forse solo la pittura le si avvicina, in questo caso). E' vero però che ci sono scrittori che fanno musica con le parole. Come J.D. Salinger in questa frase (che mi fa morire dal ridere, soprattutto se penso alla scena in cui è inserita - da Il giovane Holden): "Non puoi fermare un professore quando vuol fare una cosa. La fa, e basta".

Un altro molto attento al ritmo è Proust:
"A lungo, mi sono coricato di buonora. Qualche volta, appena spenta la candela, gli occhi mi si chiudevano così in fretta che non avevo il tempo di dire a me stesso: "Mi addormento". E, mezz'ora più tardi, il pensiero che era tempo di cercar sonno mi svegliava; volevo posare il libro che credevo di avere ancora fra le mani, e soffiare sul lume; mentre dormivo non avevo smesso di riflettere sulle cose che poco prima stavo leggendo, ma le riflessioni avevano preso una piega un po' particolare; mi sembrava d'essere io stesso quello di cui il libro si occupava: una chiesa, un quartetto, la rivalità di Francesco I e Carlo V" (al di là delle anafore e ripetizioni interne sul verbo "addormentarsi" - o sul suo quasi-omonimo "dormire" - e sul sostantivo "sonno" e "sogno" a esso parallelo, è assolutamente ritmica quella enumerazione nel finale di periodo con lista caotica di oggetti e luogi e persone perse o confuse nel vortice del tempo che passa - è appena passato - sappiamo che sta (già) passando).
Gli esempi potrebbero essere molteplici (e moltiplicabili a piacere). Mi fermo qui. E allora torno a quelle canzoni che (mi) evocano una qualche idea o un qualche sentimento. E curiosamente, penso, ce ne sono due, due soltanto, che riescono a farmi tremare trasmettendomi uno scenario, un'idea, un sentimento e un luogo e un tempo futuri: l'Apocalisse.
Quella fase (temporale) in cui il tempo smetterà di esistere; in cui perfino la Morte avrà finito di mietere le vite degli umani. E in cui Dio, in qualità di Sommo Giudice, leggerà nel libro della vita e ci destinerà nel luogo che la nostra anima si è meritata. Quando tutto è già successo e non serve a nulla arrabbiarsi o protestare. E non serve a niente gridare o piangere. Quando ritroveremo davvero tutti quelli che abbiamo conosciuto in vita (anche quel tizio intravisto sul treno alla stazione, e non ce n'eravamo accorti, lì per lì, sul momento, ma era un tipo interessante che avrebbe potuto allievare il nostro viaggio e le nostre sofferenze del momento, raccontandoci delle sue, ben più tragiche e tristi). Quando riabbracceremo la mamma e il papà, la nostra compagna attuale e la nostra ex e il nostro ex-capo, e ci guarderemo in faccia senza vergogna e senza remore e ci diremo: "Ma perchè? Perchè tanta rabbia e tanto rancore? Come cavolo abbiamo fatto a non capire, a non capirci quella volta? Perchè quel bacio (o quell'assenza di un bacio)? Perchè quel tradimento? Perchè quel licenziamento inaspettato? Perchè tanto sangue e sudore e lacrime amare?".
M'immagino l'Apocalisse e mi vedo a girare in bici in una strada di una città deserta. Io e mio fratello siamo gli unici a percorrerla in quel momento; gli alberi sradicati, il sole basso all'orizzonte, nell'ora del tramonto, sappiamo di essere in ritardo, sappiamo che il Sommo Giudice ci attende, ma anche a rischio di farci sgridare andiamo piano, pedaliamo lentamente, ci fermiamo a guardare i resti di quella che un tempo dovette essere una discoteca (sassi e poltroncine gettate per terra in disordine sparso). E nelle nostre orecchie echeggiano le note e le parole di queste due canzoni (ripeto: le uniche due melodie che riescono a trasmettermi in modo nitido e diretto il senso - il sentimento? l'idea? - dell'Apocalisse, dell'ultimo giorno di tutti i giorni della Terra su cui viviamo): Who Drove The Red Sportscar? del sempre cavalleresco Van Morrison e Nothing Man dei Pearl Jam...

1 comentario:

  1. Ho letto questo post e arrivata alla fine sono andata a cercare la canzone dei Pearl Jam. Anche a me piacciono ma questa non la conoscevo e ho pensato che ascoltandola avrei potuto forse capire meglio quello che hai scritto. E in effetti è così...

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