miércoles, junio 01, 2011

Il 1 Giugno del 2011

Il 1 Giugno del 2011 riuscì a terminare il libro; era stato un lavoro difficile, complicato, complesso, ma anche suggestivo, entusiasmante, originale... Scegliere il carattere per la stampa; scegliere - tra migliaia - l'immagine di copertina più consona (ricordandosi del fatto che l'immagine di copertina deve essere "evocativa" e non "descrittiva"; deve "suggerire" e non "spiegare" di cosa parla il libro); scegliere perfino il sommarietto (o piccolo riassunto della trama) da apporre in quarta di copertina... tutte queste operazioni lo avevano reso un neofito appassionato che gironzola nel mondo nuovo dell'editoria come Alice nel paese delle meraviglie (o come Cappuccetto Rosso nel bosco del lupo)...

E la cosa curiosa è che in Italia la sinistra ha vinto le amministrative; eccezionale la faccia di Berlusconi da Bucarest; formidabili le dichiarazioni di Cicchitto e di Maroni; Pisapia avrà mano libera per costruire le sue moschee e prendersi il caffè con quei tipacci dei centri sociali (ho chiesto a Fede, una cara amica che vive a Bruxelles da un paio d'anni, che cosa ne pensano i belgi dell'exploit della sinistra in Italia e lei - testuali parole -: "Non gliene frega un cazzo di niente a nessuno di quello che succede in Italia, ragazzo; siamo solo la scusa per battute di bassa lega e gossip da quattro soldi").

Ebbene sì, è il 1 Giugno del 2011 e anche se il cielo è nuvoloso sono speranzoso e ottimista verso il futuro. Non c'entra il libro; non c'entra Alyssa; non c'entra il fatto che stia percorrendo una media di 27 km al giorno in bicicletta (e in salita): c'entra il fatto che - forse - qualcosa sta cambiando in questo paese; c'è bisogno di un po' di sano buon senso e di sana voglia di incazzarsi contro lo status quo; c'è bisogno di aria nuova...


Non sono mai stato a Milano; se è vero che è diventato un covo di comunisti, credo che sia giunta l'ora per un viaggetto esplorativo (o di piacere, che dir si voglia).

E' il 1 Giugno 2011 e tutto va bene...

P.S.: Napoli è l'unica città (almeno per quanto ne so) la cui Feltrinelli (book-shop) mette a disposizione dei suoi clienti un'area di lettura: due tavoli e sette o otto sedie per potersi fermare e - nel caos della stazione di Piazza Garibaldi - godersi un po' di calma, leggendo e spelluzzicando le pagine del libro che ci piacerebbe comprare... Un'oasi di pace che sarebbe bello imitassero anche gli altri punti vendita della catena...

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