lunes, febrero 10, 2014

"Così è la vita"



"Così è la vita", si dice, a volte, quando invece quello che uno vorrebbe dire (o sottintendere) è che proprio "così non dovrebbe essere la vita" (ma la vita lo è, così, "è proprio così", prendere o lasciare, c'è poco da fare).

E io questa frase fatta oggi l'ho pensata (o sottintesa o evocata interiormente, fra me e me, in silenzio) almeno un paio di volte, oggi, mentre riandavo con la mente alla serie straordinaria di cose che (mi) sono capitate e di cui io sono venuto a conoscenza (senza volerlo, senza andarmele a cercare, le notizie su queste cose "sconvolgenti", senza farlo apposta, semplicemente perché mi sono trovato nel ruolo del testimone al momento "giusto" nel posto "giusto" – ma si potrebbe sostituire "sbagliato" al posto di "giusto" e la frase non cambierebbe poi così tanto di significato, essendo la "giustezza" o la "sbagliataggine" dei momenti e dei posti elementi del tutto arbitrari e relativi).

E dunque, dicevo, ho pensato "così è la vita" in queste circostanze:

a) un'amica e collega di lavoro che – a pausa pranzo e all'improvviso – scoppia a piangere e ti confessa che suo marito l'ha lasciata, dopo appena 4 mesi di matrimonio (e dopo 10 di findanzamento ufficiale);

b) un'amica intima che – dopo vari tentennamenti e ripensamenti – si decide a dire tutta la verità, in macchina, dopo aver preso un caffè insieme: lei è incinta (da almeno 3 settimane) e suo marito ha perso il lavoro (così, di colpo, due notizie bomba una dietro l'altra, senza avere nemmeno il tempo di reagire come si deve, o di pensare bene a ciò che hai appena ascoltato: gravidanza + perdita del lavoro);

c)              un alunno che si avvicina con passo felino e ti sorride sornione per chiederti di correggere "con cariño" (traducibile in italiano con l'espressione "con amorevolezza") il suo esame scritto ("per favore, prof, è la seconda volta che mi presento, non ci sono più appelli disponibili fino a Settembre, suvvia, prof, sia buono");

d) un'amica non poi così tanto intima che mi confessa sul bus del ritorno (a casa) che si sente sola, qui, in questa città che è nuova, per lei, così come lo deve essere per me (ma ancora non sa che sono felicemente fidanzato e che non vivo o non percepisco la mia vita in questa città nuova così come la percepisce o la vive lei, e cioè, con un leggero stato di angoscia sopita o di solitudine incipiente a tratti insopportabile);

e) la segretaria del dipartimento che mi porge gentilmente il contratto sulla scrivania e mi suggerisce con voce flautata di porgere la mia firma in calce (la stessa segretaria arrossirà nel momento stesso in cui mi accorgerò che quel contratto è sbagliato e va rifatto perché lì risulto "laureato", quando invece sono "dottore di ricerca" – e ci ho sudato mesi per farmi riconoscere il titolo di "dottore di ricerca", prima di avere l'ok da parte di quelli dei piani alti –; la segretaria mi chiede di farle vedere bene, poi arrossisce, poi chiede scusa e, infine, scompare dal mio ufficio con la coda tra le gambe e lasciando dietro di sé una scia di fotocopie di contratti di altri colleghi);

f) un ragazzo che fa la pipì nel parcheggio dei prof., dietro un furgoncino di venditori ambulanti; uno dei venditori, evidentemente, lo sente, dall'interno, e inizia a sbraitargli contro (il ragazzo, spaventato, se la da a gambe levate);

g) una coppia di studenti che si bacia davanti a un prete che li guarda scandalizzato e anche alquanto schifato;

h) una studentessa che arrossisce quando mi vede avvicinarmi al suo banco (è quella che mi dedicava sulla lavagna strambe frasi d'amore tratte da alcune canzoni sdolcinate di Eros Ramazzotti e Laura Pausini – due veri miti, qui in Spagna, ahinoi) e io ne approfitto e mi avvicino ancora di più al suo banco e le chiedo: "Sicura che qui ci vuole questa risposta?", e la ragazza arrossisce ancora di più, e io le dico: "Stavo scherzando; vai avanti".

Ecco, quando in un giorno solo, quando nell'arco di sole 24 ore, (ti) succedono tutte queste cose "straordinarie" (nel senso che esulano dal corso "ordinario" delle azioni o dei rituali di tutti i giorni), a uno viene spontaneo dire (o sottintendere): "Così è la vita", quando sappiamo benissimo che, in realtà, volevamo dire: "Così non dovrebbe essere la vita".

2 comentarios:

  1. So nice of you to listen to us, women! That's how life goes! :) Hugs from Italy

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  2. Hugs & kisses to you, my dear friend! I miss you so much! Ci dobbiamo rivedere! Daglie!

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