miércoles, enero 07, 2015

Prat de Llobregat



Se qualcuno, il 1 Gennaio del 2014, mi avesse predetto che il 31 Dicembre di quello stesso anno, ovvero, l'ultimo giorno di quell'anno, sarei finito a pernottare per poche ore presso il "Centre Esplai Albergue" di Prat de Llobregat (a circa 6 kms dall'aeroporto de "El Prat" di Barcelona), io non gli avrei mai creduto e gli avrei probabilmente chiesto: "E cosa cazzo avrei dovuto farci io con un albergo in un paese che si trova a 6 kms dall'aeroporto di Barcelona?".


E invece quel qualcuno avrebbe indovinato la sua predizione (o profezia) perché, per anomalo che possa sembrarmi, è proprio qui che mi trovo, oggi, all'una di notte, del 31 di Dicembre di questo meraviglioso 2014: è dall'assurda biblioteca di quest'assurdo agglomerato di cemento grigio che va sotto il nome di "Centre Esplai Albergue" che mi sono connesso (a gratis) e che sto scrivendo perché privo di sonno e siccome che la camera è priva di tv ecco che io mi sono precipitato dalle scale per venire a navigare un po' su internet e riuscire a passare un po' il tempo che mi rimane e che mi separa dalla mia compagna di avventure.

Tutto perché le compagnie aeree stronze si sono messe d'accordo per: a) far lievitare in maniera esorbitante i prezzi; b) obbligare quelli che come me partivano da Roma per andare ad Alicante a fare una sosta di 10 ore a Barcelona. Ed ecco che, siccome che sono ancora semi-convalenscente di un'influenza atroce che mi ha prostrato a letto quasi l'intera settimana che avrei voluto godermi in Italia, e non potendo mettere a repentaglio quel pochetto di salute che mi resta, sono stato costretto a prenotare all'ultimo secondo una stanza in questa merda di ostello della gioventù dal colore grigio e le forme ultra-geometriche (sembra di stare in un enorme cubo di Rubik).

Il prossimo aereo parte alle 10; ergo: sarò pure costretto a fare colazione presto (diciamo: le 7,30) se non voglio rischiare di perdere quel bus PR1 che mi riporterà al Terminal delle partenze dei voli nazionali (Barcelona-Alicante, meno d'un'oretta di volo).

Ma vabbè, dai, non lamentiamoci: non ci sarà la tv, ma internet è gratis (e veloce). E vabbè che faranno meno due gradi in questa cella frigorifera, ma se voglio, potrei perfino guardarmi un film in streaming (no: non ci sono casse, non sentirei l'audio).

Cosa fare allora l'ultimo dell'anno? Come ammazzare questo tempo vuoto? Chi chiamare? Nessuno, è ovvio, data l'ora tarda. Meglio leggere il libro di Sandro Veronesi che sto leggendo in questi giorni di rinascita lenta: "Terre rare" s'intitola, e il titolo potrei applicarlo anche a questo posto assurdo, che sembra sito ai confini della realtà (come la biblioteca in cui si trovano questi vecchi pc, è piena di libri assurdi, titoli impronunciabili, testi in inglese, in tedesco, in francese, in catalano, c'è una sezione interamente dedicata alla Chimica, chi cazzo ha lasciato questi libri in questo posto, mi domando e dico...).

Andiamo a dormire va, che è meglio (e speriamo di non avere gli incubi).

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