Una traduzione da El lago en las pupilas (2012) di Luis Goytisolo
Romanzo strano, come molti dei romanzi di Luis Goytisolo, scrittore che non legge quasi più nessuno, in Spagna, e che non è mai stato tradotto in italiano e la cui opera principale s'intitola Antagonía, una tetralogia scritta tra il 1973 e il 1981 (ma ideata a partire dal 1960, ergo, trattasi di un'opera che occupa quasi 20 anni di vita dello scrittore prima di vedere la luce e di venire pubblicata in 4 parti e prima che l'edizione completa e compatta uscisse solo nel 2012).
Di cosa parla El lago en las pupilas? Di quattro personaggi, una donna - Gloria - che prova a rifarsi una vita dopo due cocenti delusioni amorose; un uomo - Marcel - che lascia Berna per andare in un oscuro paesino spagnolo in cui sembra sia vissuto suo padre; un uomo - Richard - che fa il giornalista economico e che si trova a Locarno per un summit delle grandi potenze mondiali; un uomo - il Moro - che scrive le proprie memorie legate ai tempi di un'oscura guerra che sembra avere tratti in comune con la vera guerra civile spagnola del 1936-39...
I quattro personaggi e le quattro linee narrative s'intrecceranno in modi inaspettati per il lettore fino a un finale che lascia tutto com'è, ovvero, nel buio e nel mistero più assoluti.
Questa è la p. 149 tradotta in italiano (siamo ormai verso la fine del romanzo):
"Considerare, ad esempio, non la vista bellissima, ma le bolle di schiuma che animavano la superficie del lago, una qualsiasi di quelle bolle. Bolle che io percepivo - ognuna di esse - come replica infinitamente piccola di un universo in espansione simile al nostro. Bolle sperse in un numero infinito di altre bolle da un estremo all'altro del lago, acque che sfociano nei mari, mari che si aprono verso gli oceani, infinitamente infinito il numero delle bolle, per rendere ancor più espressiva la ridondanza, metafora tanto perfettamente illustrativa quanto indimostrabile di ciò che, a mio giudizio, è il mondo, un universo di universi, infinito nel tempo e illimitato nello spazio. Sant'Agostino, nella parabola del bambino che gioca con la sabbia in una spiaggia, prova a spiegare qualcosa di simile quando parla di eternità, del carattere eterno del Creatore. Il punto è che ci risulta molto più facile dimostrare l'esistenza di un Creatore increato che quella di un mondo ugualmente increato, illimitato e infinito".
Luis Goytisolo: o di uno stile in cui l'elemento lirico si unisce a (e accompagna sempre) la riflessione filosofica su chi siamo...e in che mondo viviamo.
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