lunes, julio 28, 2025

 Prima di ripartire per l'Italia


Sono in procinto di ripartire per l'Italia (passando dalla Francia, in macchina, per raggiungere Grenobles e poi entrare in Val d'Aosta, attraversando il valico del Monte Bianco, o "Mont Blanche", a detta dei francesi, e poi scendere in direzione Lucca, seguendo, in parte, il tragitto della Via Francigena, prima di "atterrare" a Roma capitale).

Il traffico delle 8:00 del mattino è scorrevole: si arriva a lavoro in meno di mezz'ora, dal paesino sulla costa del Sud del Sud della Spagna in cui vivo. Al semaforo in rosso i nostri sguardi insonnoliti s'incrociano: si trucca (o si aggiusta il trucco) sullo specchietto e mi guarda sorpresa dal mio sguardo attento, leggermente incuriosito (come fanno le donne a truccarsi anche mentre sono in auto? Quanta velocità, prontezza, precisione richiede un 'operazione del genere?).

Alle 8:30 ricevo un messaggio di una mia cara collega, Lola, compagna di avventure e di sventure, che io ho soprannominato "Sancho Panza". Mi chiede conferma dell'orario di un corso di formazione che ci impongono oggi, lunedì 28 luglio, a pochi giorni dalla chiusura completa dell'Università per tutto intero il mese d'agosto. Le confermo l'orario: dalle 10:00 alle 12:00. Lola mi dice che verrà cinque minuti prima (vive a pochi metri dall'Università e non ha voglia di entrare prima).

Ci chiediamo entrambi che senso abbia "costringere" i prof. a seguire un corso di formazione a fine mese, quando i cervelli sono fusi, il corpo stanco, la mente già proiettata verso le vacanze (Courmayeur, ad esempio, o Torino, o Pavia...).

Nel viaggio francese toccheremo alcune città emblematiche per chi studia letteratura: a Coillure morì Antonio Machado (il poeta); a Portbou trovò la morte Walter Benjamin (il filosofo, il critico letterario, l'esperto di arte). Andiamo alla ricerca delle tracce del passato dei fantasmi (benigni) sui cui libri ci siamo formati. È un viaggio di piacere costellato di fermate strategiche alla ricerca delle ombre degli eventi tragici della Storia del XX secolo (la Seconda Guerra Mondiale; la Shoah; la Guerra Civile Spagnola). Lola dice che ci accompagnerebbe volentieri. Sta finendo la tesi di dottorato (sulla cosiddetta "poesia dell'esperienza") e adora Benjamin (e sa a memoria alcuni componimenti di Machado).

"Caminante no hay camino...", certo. Il cammino si costruisce camminando (l'ho sperimentato nel 2012, cundo affrontai il famoso "Camino de Santiago"). E allora mi viene in mente il finale di una poesia di Pierluigi Cappello, poeta che ho scoperto grazie a Jovanotti (che mi fece scoprire anche Mariangela Gualtieri, un'altra scrittrice che emoziona e incanta con la sua lirica apparentemente umile, ma profondamente dirompente):

Piangere non è un sussulto di scapole
e adesso che ho pianto
non ho parole migliori di queste
per dire che ho pianto
le parole più belle
le parole più pure
non sono lo zampettio delle sillabe
sull’inverno frusciante dei fogli
stanno così come stanno
né fuoco né cenere
fra l’ultima parola detta
e la prima nuova da dire
è lì che abitiamo.

Traduco il testo in spagnolo per Lola; sottolineo con enfasi gli ultimi tre versi: "fra l'ultima parola detta / e la prima nuova da dire / è lì che abitiamo". E Lola mi fa notare come sia molto vicino a Benjamin questo Cappello, e forse anche ad Antonio Machado.

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