INCUBI
(SEMPRE)
Questi
tre incubi (o diciamo pure: “sogni strambi”) devo appuntarmeli
per non dimenticare (è un periodo di forte stress psicofisico: tra
le lezioni, i convegni, i congressi, le recensioni, le interviste,
etc. etc., non riesco più a riposare bene e il fine settimana è
l'unico momento in cui riesco a dormire più di 5 ore filate e,
dunque, credo proprio che a causa della maggiore quantità di ore di
sonno raggiunte il mio cervello riesce ad entrare nella famosa fase
REM e a generare sogni che poi, stranamente, riesco anche a
ricordare, ma da qui a un mese? Ecco, meglio scriverli, metterli nero
su bianco).
1 – Nel primo incubo, un vero incubo, mi ritrovo in mezzo a una strada in salita. Sono alla guida della AX Citroen verde militare che mia madre era solita prestarmi quando avevo tra i 24 e i 26 anni. La macchina arranca, è una salita davvero erta e, tra l'altro, è piena di curve strette. All'orizzonte, all'improvviso, appare un contadino con un Ape, di queste con 3 ruote e il rimorchietto. Ha la faccia arrabbiata, non frena, provo ad accostarmi più che posso al guard-rail; il contadino mi sfiora lo specchietto retrovisore e scappa via. Ho un appuntamento importante: lo so, lo sento, lo ricordo. Devo scappare anch'io, ma all'Università, dove dovrò vigilare un esame della mia materia agli alunni del terzo anno. Dopo l'ennesima curva stretta, in prima (non riesco ad andare a più di 20 km/h), ecco che m'imbatto nell'atrio enorme dell'Università e in un gruppo di studenti. Li guardo, li riconosco, sono proprio loro, i miei studenti del terzo anno, e sono tutti attorno a una bara, con il volto contrito. Mi avvicino e, come per istinto, di scatto, sollevo il coperchio e dentro la bara ci sono io, il mio “io” cadavere.
1 – Nel primo incubo, un vero incubo, mi ritrovo in mezzo a una strada in salita. Sono alla guida della AX Citroen verde militare che mia madre era solita prestarmi quando avevo tra i 24 e i 26 anni. La macchina arranca, è una salita davvero erta e, tra l'altro, è piena di curve strette. All'orizzonte, all'improvviso, appare un contadino con un Ape, di queste con 3 ruote e il rimorchietto. Ha la faccia arrabbiata, non frena, provo ad accostarmi più che posso al guard-rail; il contadino mi sfiora lo specchietto retrovisore e scappa via. Ho un appuntamento importante: lo so, lo sento, lo ricordo. Devo scappare anch'io, ma all'Università, dove dovrò vigilare un esame della mia materia agli alunni del terzo anno. Dopo l'ennesima curva stretta, in prima (non riesco ad andare a più di 20 km/h), ecco che m'imbatto nell'atrio enorme dell'Università e in un gruppo di studenti. Li guardo, li riconosco, sono proprio loro, i miei studenti del terzo anno, e sono tutti attorno a una bara, con il volto contrito. Mi avvicino e, come per istinto, di scatto, sollevo il coperchio e dentro la bara ci sono io, il mio “io” cadavere.
2
– Due studentesse, una castana dai capelli ricci ricci, una bionda
dai capelli lisci lisci, mi si avvicinano e mi chiedono se ho da
accendere. Nella realtà, sono un fumatore occasionale. Nel sogno,
fumo Marlboro Lights, e offro subito loro il mio accendino. Ridono.
Ridacchiano. Iniziano a sedurmi. Sono in parte lusingato e in parte
preoccupato. E se fosse studentesse che ancora devono fare il mio
esame? Se le ho già bocciate? Se poi mi ricattano e il gioco
seduttivo è solo una trappola per incastrarmi? Alla fine, cedo, la
bionda mi slaccia la cintura, mi abbassa prontamente i pantaloni e
inizia a praticarmi una fellatio. Non è brava, non ci sa fare, le
chiedo quanti anni ha e lei mi risponde: “17 appena compiuti”.
Solo ora mi accorgo che assomiglia in un modo impressionante
all'attrice di American Beauty, il film di Sam Mendes che
andai a vedere al cinema insieme alla mia ex di allora (correva
l'anno 1999). L'attrice, nella realtà, si chiama Mena Suvari, nel
mio sogno resta nell'anonimato, ma, nel giro di pochi secondi,
diventa così brava da trasformarsi in un'esperta attrice porno alla
Cicciolina (o alla Moana Pozzi), ed è strano, anzi, è stranissimo
che nel giro di un così ristretto arco temporale questa minorenne
abbia appreso alla perfezione l'arte della fellatio... L'amica,
invece, è improvvisamente scomparsa dall'orizzonte.
3
– Sogno la trama di Patria, il romanzo di Fernando Aramburu
uscito in Spagna nel 2016 e subito divenuto un best-seller
internazionale. Conosco ogni dettaglio, anche i nomi dei
protagonisti; anzi, nel corso del sogno, sogno anche la trama di
tutte le puntate della serie basata su Patria (mi sembra
d'intuire diversi punti di contatto tra questa serie e il nostro
Gomorra, basata sul romanzo di Saviano). Ora, il punto è che
– da quel che so – non esiste alcuna serie basata su Patria e,
soprattutto, cosa ancora più allucinante e stramba, è che io non ho
mai letto Patria. So solo che è un romanzone (di circa 600
pagine) che parla del terrorismo dell'ETA nei Paesi Baschi. Solo
questo, ma, per il resto, nel sogno m'invento tutto, mescolando trame
di libri che, molto probabilmente, non hanno nulla a che vedere con
questo di Aramburu. E tutto questo ragionamento lo faccio all'interno
del sogno (o incubo) e quando finalmente mi risveglio afferro carta e
penna e scrivo questa frase: “Comprare subito Patria”.
Ebbene,
cosa dedurre da questi 3 incubi? O sogni strambi? Cosa pensare? Chi
mi potrebbe offrire un'interpretazione psicanalitica dei 3 sogni?
Una
cosa è certa (o forse 3):
a)
nel primo sogno rivivo la stessa (quasi identica) scena iniziale de
Il posto delle fragole di Ingmar Bergman (capolavoro del
regista svedese del 1957 cui dedicai – ad oggi – il mio primo ed
unico articolo tutto basato sull'analisi di un film); in quel caso, è
il protagonista a vedersi immerso in una realtà surreale fatta di
architetture impossibili, di orologi che si liquefanno, di ombre
minacciose e, soprattutto, del corteo funebre in cui appare la tomba
che trasporta il suo cadavere trainato da 2 cavalli (o i cavalli
erano 4?). Comunque sia, a quanto pare io costruisco sogni a partire
(anche) da frammenti o scene di film visti (anche) molto tempo fa...
La mia mente frulla pezzi di cinema e ci gioca e ci gira intorno
(l'unica amica a cui ho raccontato questo incubo mi ha detto che mi
sono allungato la vita: che sognare la propria morte, in realtà,
porta bene);
b)
in quanto al secondo sogno e alla seduzione da parte di due
adolescenti ancora non maggiorenni: mi pare evidente che ho un
problema con il sesso; la mia mente non può fare a meno di pensare
al sesso, nemmeno quando si suppone che stia riposando e ossigenando.
Ogni riferimento a Cicciolina o Moana Pozzi NON è puramente
casuale...(e il tema "sesso orale" forse è davvero una mia ossessione...e poveretta la mia "compagna d'avventure" del momento cui non piaccia...per me sarebbe una vita d'incubo farne a meno, intendo dire: praticarlo e riceverlo)...
c)
in quanto al terzo incubo: è uno dei più assurdi perché mi
permette di credere di conoscere al dettaglio una trama di un libro
mai letto; e qui entriamo di pieno nell'ambito della
“metaletteratura”; ovvero, la mia mente – a quanto pare –
assume nei confronti della letteratura lo stesso atteggiamento
bizzarro e strafottente che ha nei confronti del cinema: mi permette
di sostituirmi alla voce dell'autore; d'inventare un narratore che
non esiste; di sovrapporre trame “in potentia” in cui i
terroristi dell'ETA vengono associati in modo diretto con quelli
della nostra Mafia (o Camorra)...
In
sintesi: non è che sia messo proprio bene, ultimamente...
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