domingo, septiembre 07, 2008

Comunista io???

E' la terza volta che mi accusa di una simile colpa... Stiamo prendendo un cappuccino in un bar. Il cameriere ci osserva, divertito. Chissà quante coppie ha visto litigare in questo bar, davanti a questo stesso bancone...
"Ma come sarebbe? Che vuol dire che sono proprio comunista?".
Alyssa sorbisce la panna con il cacao sopra. E' deliziata. Sempre stata golosa di cappuccino e cornetti alla nutella.
"Sì, sei il manifesto del perfetto comunista. E certe volte sei pure anarchico, se proprio vuoi saperlo".
"Addirittura! Cioè ora secondo te io sarei il perfetto anarco-comunista? E cosa contraddistingue un anarco-comunista dagli altri?".
Alyssa non risponde. Io mi domando cosa vuol dire essere comunisti oggi. E se esistono ancora i "veri" comunisti. E gli anarchici. Addirittura.
"Guarda anche come ti vesti. Si vede lontano un miglio che non voti Berlusconi".
I dubbi si spostano sul vestuario. Indosso semplici jeans blu, scoloriti, e una giacca blu (di seta, vera) su una t-shirt nera (comprata al mercato a 3,90 euro).
"E poi come ti comporti in casa. Non hai visto che casino?".
Penso a Castro e a Cuba. Al fatto che alcuni opinionisti politici affermano che alla morte del dittatore finirà l'embargo con gli USA e gli anti-castristri potranno tornare in libertà (o tornare a respirare). Penso alla caduta del muro di Berlino. Al successo dei film di Nanni Moretti negli anni 80 e al suo fantastico (in tutti i sensi) Palombella rossa (sulla crisi del vecchio e scomparso P.C.I. italiano). Penso alla vecchia URSS e alla possibile seconda Guerra Fredda dopo i fatti della Georgia. Penso a tante cose insieme, ma non riesco a capire cosa voglia dire essere un "comunista" (oggi).
"Mi passi lo zucchero?", chiede Alyssa. L'accontento. Mangio il mio cornetto. Le carezzo una guancia. Spero non mi consideri una specie in via d'estinzione. Anche se non mi riconosco nella categoria. O forse sì... anche se resto confuso. Il cameriere ride. E mi guarda dall'alto in basso. Che tipo!

2 comentarios:

  1. Difficile trovare dei comunisti oggi, ma ancora più difficile creare categorie, gruppi. Oggi siamo tutti singoli individui, la nostra debolezza è questa, non abbiamo le forze, la volontà o non so cosa, che ci permettono di stare insieme sotto un'unica idea. Ognuno dice la sua a casa propria, fuori c'è il nulla, o meglio, ci sono tante idee, ma nessuna convinzione. è un'era di dispersione.
    Come dicono gli anziani: di questo passo, chissà dove andremo a finire...:-)

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  2. E' vero, non esistono più le categorie astratte - anche se c'è chi gioca sul significato "preciso" di termini come "comunismo" e "fascismo" per riscrivere la storia e dare vita al revisionismo tanto di moda oggi nell'Italia berlusquoniana - ed è un'epoca di dispersione...il che rende tutto più complicato e, a volte, più allettante. L'importante è riuscire a decifrare il caos senza perdere di vista il senno...e la ragione, che comunque continua ad illuminare...

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