miércoles, septiembre 16, 2009

Maestri di vita




Roma mi fa impazzire, mi ringiovanisce, mi fa viaggiare ad alta quota. E mi porta fortuna. In un solo giorno (in un sol colpo) sono riuscito a vedere due dei miei migliori maestri di vita in assoluto: il prof. Carmelo F.C., docente di lingua spagnola presso l'Università "La Sapienza", e Roby (detto anche "Er Polipo"), docente di vita presso il quartiere del Tufello (periferia nord della capitale).

Carmelo lo conosco dal 1998, per l'esattezza: dal 12 Febbraio del 98, quando diedi con lui il mio primo esame orale di Lingua Spagnola I. Mi mise 30 e lode e non lo dimenticherò mai: fu il primo a dirmi che studiavo per piacere e non per dovere. E ciò traspariva dal modo in cui (testuali parole) "mi impossessavo della bibliografia del programma d'esame per farne cosa mia".

Roby (o "Er Polipo") lo conosco dal 2002, per l'esattezza dal 1 Novembre del 2002. Posso dire senza ombra di dubbio che è uno dei miei migliori amici; soltanto con lui, di fatto, riesco a parlare di cose di cui non parlo nemmeno con mio fratello. In effetti, Roby per me è' un po' come un secondo fratello e lui lo sa, e sa che io so che lui sa. Attualmente fa il "panificatore", ovvero: sforna pane e pizze in un forno del suo quartiere. In passato ha avuto problemi con la legge, per errori di gioventù che continua a pagare ancora oggi che non è più tanto giovane (ha superato da poco la trentina, come me); porta pazienza, lotta e va avanti a testa alta.

Carmelo mi ha insegnato la grammatica spagnola e mi ha permesso di correggere la mia pronuncia in questa lingua; Roby mi ha istruito sulla vita di strada, mi ha insegnato a muovermi nelle strade più pericolose del quartiere, a come farsi rispettare quando ci si trova davanti gente ignorante e prepotente (o troppo furba), e a come salvare la pelle nei frangenti più - diciamo - rischiosi...

Carmelo mi ha invitato a un piatto di pappardelle con funghi porcini in una delle trattorie più "popolari" che abbia mai visto in vita mia (in zona San Lorenzo); lo stesso giorno, di sera, Roby mi ha invitato a casa sua e mi ha fatto mangiare una delle "carbonare" più buone che abbia mai provato fino a oggi (Mery, sua moglie, si è messa in un angolino, ha ascoltato la lezione con me, in religioso silenzio, in previsione di future cene con pasta alla carbonara).

Carmelo ha superato i 40 anni e ha messo sù un po' di pancietta; Roby continua a lottare e sebbene sia sposato da quasi 4 anni continua a mantenersi in forma per i grandi sacrifici che implica lavorare in un forno su turni effettivamente assurdi. Entrambi, sia Carmelo che Roby, mi trattano come uno di famiglia e cercano sempre di farmi sorridere o, ancora meglio, ridere. Perchè la vita è breve e prenderlo in quel posto è un attimo.

Mi trovo a mio agio quando chiacchiero e mangio in presenza dei miei maestri di vita e anche se gli argomenti sono diversi la sintonia è la stessa. Non c'è mai un attimo di silenzio o una pausa d'imbarazzo quando sto a tavola con Carmelo o con Roby; mai un attimo di tregua (sempre tante, troppe, le cose da dirsi e gli eventi di cui fare il punto, i fatti su cui riaggiornarsi). Sia con Carmelo che con Roby mi sento come se fossi a casa mia (dai miei) e non esistono censure, nè pudori, nè falsità o freni morali di sorta.

Con amici così, e maestri di tal fatta, diventa davvero facile dirsi le verità anche più scottanti in faccia, così come sono (o come ci appaiono), senza girarci intorno, o senza falsi infingimenti. E la vita, per un attimo, sembra meno breve di quello che è, le ore scorrono più lente, i ragionamenti si fanno più articolati e complessi, la folla intorno scompare e la risata e lo sfottò reciproco diventano i simpatici ingredienti con cui condire il pranzo o la cena di turno.

Maestri di vita che rendono la vita meno pesante e meno triste di quello che (spesso) è... Gente da cui è un piacere continuare ad apprendere e imparare...

P.S.: la foto, scattata dal balcone di casa di mio fratello, ritrae uno scorcio di Via Leopardi. E' la via di Roma in cui più ho amato, sofferto, studiato, odiato, mangiato, bevuto e fumato di tutta la mia vita..."e il naufragar m'è dolce"...in questa via.

1 comentario:

  1. C'è sempre un periodo della vita o un posto in cui si è vissuti più intensamente. Ci sono momenti o spazi magici che ti fanno essere te stesso, per una ragione o per l'altra. Poi ti allontani, e quasi ti dimentichi, ma quando ci torni è tutto come prima. L'ideale sarebbe fare di quel posto in cui si sta davvero bene la propria casa. Ma la vita è la vita, si sa...

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