sábado, octubre 17, 2009

Una foto

Qui, in provincia de L'Aquila, fa più freddo che a Firenze (o che a Roma). Diciamo pure che fa un freddo becco (come direbbero in Toscana). Ma col camino acceso è tutta un'altra cosa, si sta bene, viene voglia di fumare e di stare fermi a guardare la legna ardere, tutto quel calore che ti avvolge e ti ispira e ti rilassa e ti fa venire voglia di abbracciare l'amata, il cane (Laika), la mamma... Una sensazione avvolgente totale; una bella sensazione (come di essere tornato in porto dopo una lunga traversata o una tempesta che ha messo a repentaglio la tua e la vita degli altri).

Poi, per una qualche strana distrazione, ti rechi in sala e ripeschi due vecchi album di fotografie. Le foto risalgono a dieci, undici, addirittura tredici anni fa... E fa effetto riguardarsi con un altro viso (che sembra lo stesso, ma non lo è, perché nel frattempo anche il tempo ha fatto la sua parte e ha distrutto o livellato quanto c'era da distruggere o livellare - quanti di quei sorrisi potrò ancora bissare? Quanti di quegli sguardi così spensierati e innocenti e ingenui? Perché il passato, visto dal presente, ci sembra sempre così innocente e ingenuo?).

Ad un tratto, senza saperlo e senza volerlo, senza quasi rendertene conto, t'imbatti in una foto che avevi completamente dimenticato di avere scattato... Risale (questo sì, lo ricordi) a circa 11 anni fa; la scattasti a una persona per te speciale in Spagna, dentro una Ford Fiesta rosso bordò, parcheggiata sulla spiaggia di un paesino vicino Valencia (o era Santander?) di cui ormai non ricordi più il nome (né le vie né le principali attrazioni).

Un tempo lontano, uno spazio lontano, un "c'era una volta" che adesso, ahimè, non c'è più...

Ricordi che la spiaggia era deserta; che era notte fonda; che forse tu e la ragazza della foto eravate andati a ballare in discoteca. La ragazza appare in primo piano e ha la testa distesa su un giaccone imbottito di colore grigio che fa venire caldo solo a guardarlo. I capelli, lunghi e neri, sono sciolti sopra il sedile, il viso è pallido, ma sorridente, o meglio, la ragazza sembra accennare un sorriso, anche se è strano, perché in realtà l'intera posizione che occupa sul sedile fa pensare al sonno, sembra stia dormendo o che si stia per svegliare (ha dormito o è in procinto di alzarsi da quel sedile ribaltato?). Un braccio (quello destro) poggia in parallelo lungo il giaccone fino ad arrivare alla nuca, la mano (sempre quella destra) sembra sfiorare la fronte, mentre braccia e mano sinistre si indovinano in stato di riposo assoluto, magari sul grembo, o sopra le ginocchia distese anch'esse, anche se nell'inquadratura della foto non appaiono...

Una ragazza che sembra stia per addormentarsi (o che sembra stia per ridestarsi da un piacevole sonnellino estemporaneo) sorride e tu scatti la foto, convinto di poter congelare per sempre quell'istante, curioso di vedere come uscirà questo primo piano del viso, già predisposto a pregustarti lo spettacolo e a pensare a come sarà questa foto fra dieci, venti o trent'anni...

E poi ti viene da piangere. I dieci anni sono effettivamente passati, quella ragazza non è più dentro quella macchina, né tu sei più tornato in quel paesino in riva al mare, e non sai nemmeno che fine farai, senza di lei, nel futuro... senza quel sorriso misterioso, di persona che comunque sembra godersi la vita, e gioire di quanto la circonda, ti senti più vulnerabile e triste. E riscoprire che quella foto con quel sorriso esiste, non può che farti male, e farti venire una nostalgia enorme di un passato che (lo sai bene) non ritorna...

E allora ti viene da piangere di nuovo, ti viene un magone e una tristezza ancora più lacerante. Ma smetti subito, è da sciocchi piangere davanti a una foto, tanto quella ragazza non ti può sentire, né ti guarda, né sa che tu, in questo momento, la stai guardando di nuovo, dopo tanto tempo passato (non) invano...

Ed è doloroso, fa male, pensare a quello che starà facendo oggi quella stessa ragazza dal sorriso enigmatico e vorresti (ma non puoi) chiederle il perché di quel sorriso, se avevate appena fatto l'amore o se eravate in procinto di farlo, se stava riposando davvero o se faceva solo finta di dormire, tanto per mettersi in posa e permetterti di scattare la foto; se vi eravate davvero amati o era solo una finzione. Se ci tornerebbe, dentro quella macchina, per rifare tutto daccapo...foto inclusa... con sorriso misterioso incorporato... o lasciare tutto com'è, lasciare che il tempo sia trascorso e che lo spazio continui a tenervi lontani l'uno dall'altra, che la vita si sia indirizzata verso altri lidi e altri porti...

No hay comentarios:

Publicar un comentario

Letture pasquali Provo a leggere, in queste vacanze pasquali, tra una corsa in bicicletta in alta montagna e le mangiate assurde previste da...