lunes, noviembre 16, 2009

Cose che succedono

Sono cose che succedono, ti dici, tutta questa distrazione, ultimamente, ma cos'è? Non dormi bene la notte? (la domanda me l'ha posta la collega d'inglese; mi offre una sigaretta, dopo che io l'ho invitata a un caffè; parliamo del più e del meno, qualcuno degli studenti che abbiamo in comune ci guarda e sorride, sono già pronti a smaliziare e a spettegolare con gli altri, ben presto lo saprà tutta la classe, quello di spagnolo, hai visto?, stava insieme a quella d'inglese, sì, li abbiamo beccati al bar...).

L'altra sera, ad esempio, passeggiavo in direzione dell'ospedale (niente di grave, un'analisi del sangue da ritirare), rimuginavo sulle domande che mi aveva appena posto la dottoressa (ma scusi, lei suda molto? Sì, vado in bici e sa com'è... No perché lei ha dei valori perfetti, ma le manca il potassio, scusi, le manca tanto potassio nel sangue...), quando ad un tratto vedo due persone, due operai, dalla divisa, intenti a trasportare una bara bianca a grandezza umana, voglio dire, formato standard, dall'interno di un grosso camion all'ingresso del Teatro La Pergola...una bara, ma come mai? Chi è morto? E solo dopo ricollegare, quando sei già in casa, e hai messo a posto la bici e il giaccone: non è morto nessuno, quella bara bianca era solo un attrezzo di scena, serviva per chissà quale rappresentazione teatrale, ma come, come ho fatto a non capirlo subito? Chi mai potrebbe entrare a teatro con una bara sulle spalle?

E poi ci sono quelle notti durante la quali pensi al passato e ti domandi dove diavolo è che hai sbagliato, qual è stato l'esatto minuto (o secondo) in cui hai fatto la scelta sbagliata, e tutto è andato a rotoli, e poi è ovvio che ti domandi: ma che ci faccio qui? Come sono arrivato a questo punto? Ed è inutile riavvolgere il nastro, tanto quel punto non lo trovi più...

Sono pazzo, mi dico. O scemo. O tutte e due le cose...

Cose che succedono, ti dici, per farti forza e andare avanti... Poi passi davanti a quella libreria e vedi quel saggio che tanto ti piace, vorresti comprarlo, ma non hai abbastanza soldi, e poi ti si piazza davanti un ragazzo con giacca e cravatta e ti chiede se vuoi comprare Lotta Comunista e tu lo guardi e vorresti dirgli che ne hai abbastanza di leggere i giornali, ma poi ti fa pena e quasi tenerezza, gli dici che non hai i soldi sufficienti nemmeno per il biglietto del ritorno, rischi di restare a Pisa, ti rendi conto? E dove vado a dormire?

Cose che capitano. Pare.

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