Dio e il sesso (annessi e connessi)
Voglio dire: un Essere Superiore che ci ha dotati, maschi e femmine, di tutti questi simpatici attributi e ci consente, tramite il nostro corpo, di fantasticare così tanto e di variare in modo così bizzarro i mille e uno modi di arrivare all'orgasmo (quando e se ci si arriva, che non è mica detto o scontato), dovette per forza di cose ingegnarsi parecchio e divertirsi assai nell'assemblaggio delle parti (yin e yang, il maschile e il femminile, ognuno predisposto in modo tale da combaciare plasticamente, oserei anche dire: musicalmente, con l'altro - e non affronto qui il tema dell'omosessualità - che la Chiesa giudica ancora oggi una "malattia", quando poi, all'interno della Chiesa si sono verificati casi di pedofilia omosessuale piuttosto eclatanti - e il tema, sottinteso, della perfetta armonia o del combaciare armonico tra due corpi dello stesso sesso; l'argomento ci porterebbe ad aprire una parentesi grossa come una casa e mi sembra opportuno chiuderla qua, per ora, sta benedetta parentesi)... sì, insomma, anche Lui, l'Ente Sommo, dovette divertirsi parecchio quando ci creò e ci dotò di tutti quegli attributi che ci consentono di divertirci nei modi più svariati (e non entro qui nell'ambito di cos'è che è considerato "norma" e cosa "anormale", cosa è "perverso" e cosa non è visto o percepito come tale, de gustibus...lo sappiamo, ognuno la vede come gli pare e non si può sindacare su chi ha gusti sessuali diversi dai nostri, l'importante è - credo - giocare rispettando le regole del gioco che, via via, si stabiliscono con l'altro - perché io, a differenza di alcune coetanee, non mi dimentico mai dell'aspetto "ludico" del sesso, che c'è e va rispettato e, anzi, coltivato e promosso, ogniqualvolta se ne trovi l'occasione, con la persona giusta e se è quella di cui ci si innamora, beh, allora ancora meglio, allora si può davvero "toccare il cielo con un dito" o sentire in Terra quello che chiamiamo volgarmente "il Paradiso" - anche se nessuno sa com'è fatto, anche se c'è chi ci crede e spera d'arrivarci, un giorno - nel futuro più remoto possibile - per goderne per sempre, ovvero, e in latino: per secula seculorum - a Dio piacendo).
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