Pensieri strambi
In
questi giorni sto leggendo un romanzo che, tra le altre cose, allude al disastro
aereo di Andreas Lubitz, quel giovane tedesco che fece schiantare un aereo
della “Germanwings” con a bordo 150 passeggeri su un costone delle Alpi
francesi il 24 Marzo del 2015.
Si
tratta di un romanzo inquietante, a tratti poeticissimo, a tratti crudele e
perturbante (e di sicuro ne riparlerò su questi schermi).
E
la lettura del romanzo mi ha spinto a pormi una domanda assurda: che fine hanno
fatto tutte quelle coppie di amanti composte da tedeschi nazisti e vittime
ebree? Avranno continuato a fare sesso, travolti dalla passione, anche dopo il
disastro finale? Avranno provato a normalizzare il loro rapporto, dopo la fine
della Seconda Guerra Mondiale, o saranno rimasti nascosti, avranno continuato a
celare agli occhi del mondo un rapporto così “proibito”, fino a pochi giorni
prima, e così “assurdamente naturale”, dopo la fine del Nazismo?
E
ho pensato: Eros è un dio che non conosce confini spaziotemporali di sorta e a
cui le ideologie d’appartenenza degli amanti risultano del tutto indifferenti.
Chi è preso da Eros, anche quando sembra provare repulsione verso l’oggetto del
suo desiderio, non può frenarsi. Eros ci fa saltare i freni.
Pensieri
strani. E strambi. E anche un po’ assurdi. E chissà che non esistano romanzi
che ne parlano (al cinema ne ha già parlato Liliana Cavani, con Il portiere di notte, del lontano 1974).
E chissà che non esistano (ancora oggi) ebrei ed ex-nazisti che hanno sperimentato
sulla propria pelle un rapporto di questo tipo…
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