domingo, julio 11, 2010

Francis Ford Coppola’s Apocalypse Now e la Recherche: una cavalcata con Wagner.



E’ incredibile la quantità di cose che s’apprendono leggendo la Recherche (opera magmatica, mostruosa e infinita come poche). Uno è lì tranquillo che si gode le descrizioni molto cinematografiche che fa il Narratore della Prima Guerra Mondiale a Parigi (su Proust e il cinema credo esista più d’una monografia), quando all’improvviso s’imbatte in brani del genere (e leggendo gode, si gode lo spettacolo, e resta a bocca aperta, mentre un brivido percorre la schiena):
“Gli parlai della bellezza degli aerei che salivano nella notte. “E ancora di più, forse, di quelli che scendono, mi disse. Ammetto che è molto bello quando salgono, quando stanno per fare costellazione, e obbediscono in questo a leggi non meno precise di quelle che reggono le costellazioni, giacché quello che ti sembra uno spettacolo è il convergere delle squadriglie, i comandi che ricevono, la loro partenza in caccia, ecc. Ma non ti piace ancora di più il momento in cui, definitivamente assimilati alle stelle, se ne distaccano per andare in caccia o per rientrare dopo il cessato allarme, il momento in cui fanno apocalisse e nemmeno le stelle stanno più al loro posto? E le sirene, abbastanza wagneriane, no? – il che, del resto, era assolutamente naturale per salutare l’arrivo dei tedeschi, faceva molto inno nazionale, con il Kronprinz e le principesse nel palco imperiale, Wacht am Rhein; c’era da chiedersi se ad andar su erano degli aviatori o non piuttosto delle Valchirie”. Sembrava compiacersi di questa equiparazione fra aviatori e Valchirie, che spiegò, d’altronde, con ragioni puramente musicali. “Diamine, la musica delle sirene faceva talmente Cavalcata!”. Decisamente dovevano arrivare i tedeschi per poter sentire un po’ di Wagner a Parigi!”.
Sotto certi punti di vista, del resto, il paragone non era sbagliato. Dal nostro balcone la città appariva come un unico luogo fluido, informe e nero che dalle profondità e dalla notte passava di colpo nella luce e nel cielo, dove gli aviatori si lanciavano a uno a uno all’appello lacerante delle sirene […]. E, squadriglia dopo squadriglia, ogni aviatore si lanciava così dalla città, trasportata ora nel cielo, simile a una Valchiria. Tuttavia, qualche angolo della terra, all’altezza delle case, si illuminava e io dissi a Saint-Loup che se fosse stato a casa la sera prima avrebbe potuto, mentre contemplava l’apocalisse […]” (da Proust, Alla ricerca del tempo perduto. Il Tempo ritrovato, vol. IV, pp. 412-13 dell’ed. Meridiani Mondadori a cura di Luciano De Maria, sottolineature mie).
Ora, sarà stato un caso? Sarà dovuto a incredibile e sorprendete casualità? Sarà una stranissima coincidenza, ma non vi sembra che queste pagine proustiane contengano NON SOLO IL TITOLO, MA ANCHE UNA DELLE SCENE PIU’ BELLE ED EFFICACI del capolavoro di Coppola, Apocalypse Now? La famosa scena dell’attacco dell’aviazione americana a un piccolo villaggio di viet-cong sulle note della Cavalcata delle Valchirie? O non sarà che Francis Ford Coppola abbia girato questa scena (e abbia trovato quel titolo) proprio pensando a Proust e a queste pagine? E ancora: perché non ho mai letto nessun libro di critico cinematografico o esperto di Coppola che stabilisse un sia pur labile collegamento tra questo (brano letterario) e quella (scena cinematografica)? Ripeto: stiamo parlando di una delle scene più belle non solo di Apocalypse Now, ma, a detta di Quentin Tarantino e di altri registi ed esperti, di tutta la storia del cinema! Chiedo lumi, che qualcuno che sa dia consigli, lanci link utili, se sapete qualcosa di più, fatevi vivi, Gabrilù aiutaci tu (e fa pure rima!)…
Qui sotto il link da YouTube alla famosa scena (notare la disposizione degli elicotteri: sembrano dei bei giocattoli innocui – o dei mosconi neri inquietanti – disposti davvero in modo tale da “fare costellazione” o “fare apocalisse”, come dice Marcel – e come evoca Wagner con le note della sua musica “totale”):

2 comentarios:

  1. In realtà un libro che segnala questa citazione proustiana in "Apocalypse Now" c'è: "Alla ricerca del cinema proustiano" di G. Olla - Bulzoni Editore 2010, che consiglio caldamente.

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  2. Caro/a Anonimo/a: grazie mille per la segnalazione! Non immaginavo potesse esistere un libro del genere; correrò a leggerlo, in biblioteca.

    Gracias mil!

    Thank you so much!

    Rendl

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