sábado, julio 17, 2010

Incostanti e incontentabili

Parlando con amici e conoscenti, discutendo con persone care di amore e di rapporti sentimentali, di matrimonio e di convivenze varie, m'accorgo sempre di più di quanto siamo incostanti (nei nostri desideri) e incontentabili (nelle nostre aspirazioni).

Chi ha già una moglie, continua a desiderarne un'altra, magari più bella (o più alta o più brava a letto o in cucina); chi ha già un'amante, continua a immaginarsi come sarebbe più bella e movimentata la propria vita se all'attuale si aggiungesse una nuova tresca; chi ha una bella casa, ma paga l'affitto, vorrebbe fare un mutuo per diventarne il legittimo proprietario; chi è già proprietario d'una bella casa, immagina come sarebbe più confortevole la propria vita se solo potesse avere una casa ancora più grande e spaziosa (e luminosa).

Siamo incontentabili e incostanti per natura (o almeno credo). Non ci accorgiamo di quello che abbiamo sotto gli occhi o lo diamo per scontato (perché è lì, sotto gli occhi, "saputo" e "noto" e perciò poco "attraente"). Non ci soddisfa la vita che conduciamo perché con l'immaginazione in movimento è impossibile non pensare ai vari "se" o "come sarebbe stato se" (le ipotesi ancora possibili - sul piano del futuro - e quelle impossibili e ormai irrealizzabili - su quello del passato remoto)...

Non siamo mai contenti. Corriamo, facciamo e disfiamo tutto, in una furia costante che ci fa girare come trottole sulla "ruota del mondo", come fossimo tutti un po' folli e un po' dementi...

Siamo schegge impazzite che non sanno poi bene dove andare e cosa fare per raggiungere i molteplici sogni di cui ci nutriamo...Il mondo è pieno di tentazioni, è difficilissimo non cedere loro, complicatissimo rispettare se stessi e gli altri, non tentennare, non tornare sui propri passi, non calpestare gli altri (o i passi degli altri che ci stanno affianco)...

In amore sbagliamo spesso strada; ci confondiamo e confondiamo la persona che crediamo (o credevamo) d'amare, e quando poi riconosciamo la verità è spesso troppo tardi per tornare indietro, rettificare, chiedere scusa e riprendere il cammino insieme...

Quanto sono stato stupido, diciamo con tono vittimista o falsamente tale... Che errore madornale, che svista! Quanto ho sbagliato a dirti quelle cose, quanti piani falliti, che illusione assurda, quanti specchi infranti, che litigate furibonde per un nonnulla, quanti lamenti e quante lacrime inutili, quanta voglia di riaggiustare quanto è ormai completamente a pezzi, rotto, distrutto...

Lo dice anche Proust, con la consueta eleganza (e l'immancabile "crudeltà" priva di fronzoli):

"E' raro che una donna che amiamo soddisfi tutti i nostri bisogni, e la inganniamo con una che non amiamo"...

Siamo persone di cui ci si può fidare poco...Siamo uomini di poca fede che cercano fede in posti sbagliati...Siamo sempre troppo incostanti e incoerenti e incontentabili...

No hay comentarios:

Publicar un comentario

Letture pasquali Provo a leggere, in queste vacanze pasquali, tra una corsa in bicicletta in alta montagna e le mangiate assurde previste da...