viernes, noviembre 05, 2010


Biblioteca Nazionale di Firenze


E' tutto molto bello quello che dice Mauro Guerrini in questo articolo:
Però basta andare a fare un giro nei pressi delle stanze della Biblioteca Nazionale di Firenze per vedere che, in realtà, le cose non stanno sempre così. 
Mi danno in consultazione un libro spaginato; la responsabile del servizio di prestito e consultazione m'invita a leggerlo nella "Sala Informazioni" perché il libro potrebbe spaginarsi ancora di più e bisogna stare attenti. Eseguo gli ordini e, attento a non far cadere nemmeno una pagina, entro nella "Sala Informazioni": tre o quattro dipendenti (addetti a non so cosa...alle informazioni? Sarà...) chiacchierano allegramente del più e del meno (qualcuno paventa lo sciopero, qualcun'altro si lamenta perché sono "sotto con l'organico").
Torno di là e restituisco il libro (è difficile studiare mentre tre o quattro persone adulte chiacchierano come se io non ci fossi o fossi solo un fastidioso fantasma con un libro in mano) e chiedo alla signorina del banco se posso lasciare tranquillo il pc sul posto senza rischio che me lo rubino, nel caso dovessi andare in bagno o a alla macchinetta automatica del caffè. La signorina sorridente mi fa: "Non glielo posso garantire, noi siamo addetti anche al controllo in sala lettura, ma siamo pochi, siamo sotto con l'organico e non possiamo andare in giro a controllare tutti i pc degli altri". Sicché, se devo andare al bagno, o, più semplicemente, se voglio andare a prendere un caffè prima di accasciarmi sui libri, o me la rischio (e lascio il pc alla portata del primo ladro senza scrupoli) o me la tengo (facendo ingrossare la vescica fino alla restituzione dei libri e all'uscita dalla sala lettura).
Ormai sono fatti di cronaca da diversi anni: la Biblioteca Nazionale di Firenze (come pure le altre di Roma e Napoli, come tutti gli istituti pubblici che si preoccupano di diffondere un minimo di cultura) è sotto organico e senza più i fondi di una volta; rischia di crollare a pezzi o di venire meno al suo ruolo storico (basta, ripeto, aprire una qualsiasi pagina de La Repubblica in edizione fiorentina); un piccolo progresso, però, c'è e l'ho notato subito: se si inseriscono i dati della tessera personale, si può navigare in internet col wireless gratuitamente. E' lento, ma magari è colpa del mio computer. E comunque: era ora!

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