viernes, octubre 09, 2020

 Ci ridiamo; ci risiamo


Ecco, ci risiamo: il covid-19 - o coronavirus - torna a farci paura. Invece di guardare Propaganda Live su La7, con il sempre pungente e sempre intelligente Diego Bianchi (detto Zoro), accendo Rai News 24 e l'effetto di dejá-vu è dirompente; durante il confinamento ci passavo le ore davanti a questo tg, intossicandomi di notizie sempre più tragiche ed apocalittiche. Aggiungiamoci un fastidioso mal di gola (forse dovuto al raffreddore della prole, costretta a casa anche se non c'è traccia di febbre, ma le precauzioni non sono mai troppe, di questi tempi e quando uno è padre o madre) e il gioco è fatto. 

Facciamo lezioni online con un filino di voce. Gli studenti capiscono e mi mandano tutto il loro appoggio morale in chat. Qualcuno consiglia anche le ricette giuste: latte caldo e miele; spremuta d'arancia e miele; tisana di zenzero con miele e limone; prendo appunti e, nel mentre, domando, sempre con la voce tremolante: "Quand'è che un testo può definirsi 'letterario'? Cos'è che rende 'letterario' un testo?".

Intanto, provo a guardare il lato positivo: il 12 ottobre qui è festa nazionale, "el Día de la Hispanidad", il giorno in cui la Spagna celebra se stessa attraverso l'impresa di Cristoforo Colombo e la scoperta del cosiddetto Nuovo Mondo e, dunque, non si va a scuola né all'Università. Sono libero. E guarda caso proprio il 12 ottobre, alle ore 17:00, i membri della Società Dante Alighieri potranno dialogare e porre una domanda (ciascuno, da ogni sede all'estero) a Sandro Veronesi. Mi hanno chiesto di intervenire. E sono già emozionato. Potrò intervenire su "Zoom" e fare una domanda a uno dei miei scrittori italiani favoriti...ma...cosa gli chiedo?

Poi mi scrive un caro amico e collega della "Sapienza": mi manda il link ad un altro evento letterario che pensa potrebbe interessarmi. E caspita se m'interessa! Il 13 ottobre, il giorno dopo l'incontro con Sandro Veronesi in diretta streaming da Firenze, potrò seguire la presentazione dell'ultimo saggio di Piero Boitani, Ovidio. Storie di metamorfosi (Bologna, il Mulino, 2020)...Boitani che parla di uno dei più grandi capolavori della letteratura classica. Boitani e Ovidio. Un po' come Boitani e Omero. O Boitani e Ulisse. Non sto nella pelle, come si suol dire. E intanto penso: ma cosa gli domando a Veronesi quando mi daranno il permesso d'intervenire e di attivare il microfono?

Intanto, Conte fa le prime dichiarazioni ufficiali; Mattarella elogia Dante; il Movimento 5 Stelle litiga; il PD latita (come quasi sempre); l'Italia si spacca in due: ci sono quelli pro e ci sono quelli contra la mascherina (Trump se l'è tolta appena atterrato dall'elicottero che lo ha riportato alla Casa Bianca; il Papa è stato criticato perché ha stretto troppe mani e sempre senza protezione né distanza sociale).

Intanto, qui dalle ore 15:00 di oggi, 9 ottobre del 2020, Madrid è davvero e ufficialmente "zona rossa"; non si può né uscire né entrare nella capitale del Regno senza un motivo valido e urgente. Immagino Roma in fase di lockdown... e mi torna in mente quella famosa immagine del Papa - ancora lui - che dice messa sotto una pioggia fina e incessante in una San Pietro deserta; un'immagine spettrale, quasi quanto quella della lunga fila dei camion dell'Esercito Italiano che trasportano i cadaveri destinati agli inceneritori.

Avverto la forte tentazione di aprire il "diario di bordo" che ho scritto proprio a partire dal 13 marzo 2020, da quando il virus aveva fatto il suo ingresso ufficiale nei peggiori incubi dell'Uomo sulla Terra. Non so se aprirlo. O se fermarmi in tempo. 

Intanto (ma quanti "intanto" ci sono in questo post?), bevo il latte col miele e, in effetti, si avverte un certo sollievo. Avrò la faringite? Riuscirò a fare lezione dal 13? E soprattutto: cosa gli domanderò a Sandro Veronesi quando ci vedremo faccia a faccia collegati su "Zoom"?

Ci ridiamo. Ci risiamo. Per non piangere. Per non disperarsi.

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