sábado, septiembre 01, 2018

I diari (quelli persi e ritrovati)

Dopo un mese di viaggi, tornare a casa (dei miei, quella in cui sono nato e cresciuto) e imbattersi - in mezzo ad altre mille scartoffie - in un pezzo di un diario risalente (nientepopòdimenoche) al 2004 (ovvero, 14 anni fa) e scoprire che - almeno in parte, in molti aspetti - il mio carattere non è cambiato affatto, identici i problemi da affrontare, identico l'affanno e lo stress patito, identica l'insonnia (per fortuna ancora non cronica, ma da vecchio, chissà?), identica la paura di non farcela a spedire in tempo gli articoli che si è accettato di scrivere per chissà quale oscura rivista (presuntamente) scienfitica, identica anche l'incertezza, soprattutto sul fronte "amoroso" o "sentimentale" (come fare affinché la rottura non risulti troppo dura e dolorosa, quando lasciarsi, cosa dirsi nel momento dell'addio, tutta la parafernalia delle scuse inventate "ad hoc" o costruite dopo mesi di prove, come se si trattasse di una scena clou dell'atto più importante di un dramma shakespeariano o - peggio - ottocentesco), tutta quella retorica vuota (o svuotata di senso) verso la donna amata che si sa non più amata né desiderata, e poi gli appuntamenti a Madrid, con quella determinata collega che ti ha esposto la sua sincera intenzione di scrivere un libro a quattro mani con te (ma non ti piace fisicamente e nutri dubbi circa la sua vocazione politica - sembra che voti Fini, addirittura, Fini! Nemmeno Berlusconi, ma Fini! Come si fa?) e poi, la settimana dopo, scrivi che, in effetti, sì, ti sta simpatica, è carina, ma troppo magra e non te la porteresti a letto e, men che meno, ci scriveresti un saggio di letteratura a quattro mani...

Quanti scogli, che sembravano effettivamente insuperabili, sei poi riuscito a superare in modo brillante; quante scadenze rispettate; quanti appuntamenti ai quali ti sei poi presentato puntualmente; quante amiche ritrovate e nuovi amici conosciuti in Biblioteca Nazionale; quante paranoie e quante parole vane; quante promesse fatte e non mantenute e quanti progetti immaginati e poi, inaspettatamente, portati a termine...

Fa davvero effetto ritrovare il proprio "io" d'un tempo, a distanza di 14 anni...

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