miércoles, noviembre 01, 2006


Potrei anche sparire. Non solo
da questo paesaggio, o da questo "blog". Anche dal resto. D'altronde, come dice il protagonista di Caos calmo (uno dei romanzi più interessanti che ho letto ultimamente, e uno dei più belli, sebbene "imperfetti", di Sandro Veronesi) "siamo solo incidenti in attesa di capitare". Capita, si dice generalmente, dopo, quando è già capitato... Un passero solitario potrebbe poggiarsi su quel parapetto per contemplare lo scorrere (sempre lento) dell'Arno. Oppure potrebbe prendersi una sosta prima di ripartire insieme ai colleghi volatili. Destinazione: Cuba. Per un attimo mi vedo a La Habana, in panciolle, come si suol dire (che poi, cosa diamine vorrà mai dire "panciolle"?). Una bella cubana balla salsa in compagnia di un ragazzo che potrebbe essere il suo ragazzo ma non lo è. Perchè la chiama "hermana" e, fino a prova contraria, in spagnolo "hermana" vuol dire "sorella". Vedo sorella e fratello che ballano salsa in riva al mare o lungomare e tra le macchine d'epoca. Poi mi giro e c'è Alyssa che dorme un sonno profondo. Chissà se ha gli incubi, ha fatto una faccia strana. Tra poco è mattina. Mi avvicinerò senza fare il minimo rumore (come l'acqua dell'Arno, lenta e silenziosa). Le darò un bacio lieve sulla fronte. Se si sveglia le chiederò scusa e mi farò piccolo. In un letto così stretto non ci si sta. Facciamo sacrifici da una vita. La vita è piena di rinuncie e di sacrifici. Dicono. Poi capita che il fiume sbocchi al mare. E tutto finisce. Oppure mi sbaglio. E quei due matti non smettono di ballare salsa, fino all'alba. Non so perchè e cosa scrivo. Ma concordo con quello che pensa il protagonista del romanzo. E intanto aspetto.

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