Da
più di un mese (che non aggiorno questo blog)
Ebbene
sì, facendo due conti, si capisce subito che è da più di un mese
che non aggiorno più questo blog (o diario di bordo).
E
quante cose mi sono capitate da quel 17 Luglio (data dell'ultimo
post)?
Ma
quante?
Provo
a farne un elenco:
a)
per la prima volta, sono stato a Madrid soltanto una settimana (per
studiare in Biblioteca Nacional e rivedere i miei cari amici e
colleghi spagnoli);
b)
per la prima volta, ho abitato per una settimana a Madrid in una
mansarda o attico che dà direttamente su Calle Mayor (per chi è
stato in vacanza a Madrid, dire "Calle Mayor" è come dire
il centro storico della città, a due passi dalla Catedral de la
Almudena e a due dalla Plaza Mayor – e a uno dall'Istituto Italiano
di Cultura). Che casa! Che mansarda! Che attico! Con vista
spettacolare sulle chiese (ma quante chiese ci sono in quella zona
della capitale?) che con i loro campanili che mi hanno svegliato
delicatamente ogni matttina intorno alle 8 e poi alle 9 e infine alle
10 (quando, “sacando de tripas corazón”,
fuoriuscivo dal letto per andare a lavorare);
- per la prima volta ho trascorso il resto delle mie vacanze in una zona costiera di mare: ah, la costa murciana! Ah, che paesaggi naturali, che spettacolari tramonti ho goduto nel Sud del Sud della Spagna, in compagnia della mia compagna d'avventure (siamo anche andati alla ricerca della spiaggia nudista, ma alla fine abbiamo sbagliato direzione e ci siamo ritrovati in una spiaggia piena zeppa di famigliole con bambini neonati, sarà per la prossima volta, peccato...);
d)
per la prima sono salito su una barca per una gita in barca: che
emozione, la brezza sul volto, vedere le onde e la loro scia dietro
di noi, provare a distinguere poppa da prua e prua da poppa... che
bello e, a tratti, che nausea, ci sono stati momenti in cui ho
pensato: “Ora vomito anche i polmoni”, il capitano mi aveva
avvisato: “Guarda che se non sei abituato qui potresti avere la
nausea”. E io che mi rintano in cuccetta e lui, sorridente: “Guarda
che là dentro la nausea aumenta! Esci fuori, prendi aria!”.
e)
per la prima volta sono finito in un ospedale: che esperienza
allucinante! Febbre a 39 e vomiti, ho pensato: “Adesso muoio”, e
invece, grazie anche alla prontezza d'animo della mia compagna di
sventure, mi sono salvato, mi hanno portato al Pronto Soccorso il
Sabato all'una di notte e sono rimasto in ospedale per ben... 10
giorni, incredibile a dirsi, ho trascorso 10 giorni dei miei quasi 2
mesi di vacanze in un ospedale, nel pigiama del paziente, mangiando
ciò che si mangia normalmente in un ospedale pubblico spagnolo e,
quindi, tanto e tutto buono e di buona qualità, mai mangiato tanto
pesce fresco, mai tanta varietà di verdure (mancava quasi sempre
l'olio e il sale, quello sì, ma che bontà, rispetto ai cibi che ho
visto portare a mia nonna quando è rimasta una settimana in un
ospedale abruzzese!).
E
insomma, sono successe tante di quelle cose che non ho avuto il tempo
per descrivermele o metterle per iscritto (un diario serve anche a
questo: a fare ordine e chiarezza nei fatti della vita, lì dove
regna quasi sempre il disordine e il caos).
E
insomma, alla fine mi ritrovo qua, ad aggiornare questo blog, più
vecchio di un mese e qualche giorno rispetto all'ultima volta che vi
ho lasciato scritto qualcosa, più esperto della vita, forse, e più
voglioso di lottare (per la vita), consapevole del fatto che mi sono
tanto divertito, ho visto posti tanto belli e me la sono vista
davvero brutta (ma ora sono salvo, cazzo, sono sano e salvo, e con in
più accanto una persona che mi ha fatto capire che mi ama tantissimo
e che io contraccambio perché, è inevitabile, mi basta guardarla e
mi vien subito voglia di baciarla, di abbracciarla e di ridere (il
mio "personaggio preferito", come le dico, a volte, per
prenderla in giro)...
P.S.:
lettura del mese, La
Storia
di Elsa Morante, un capolavoro. Se ne riparlerà più a fondo nel
prossimo post. Spero.
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