miércoles, julio 16, 2008

Viaggiare, perdere paesi...

Viaggiare, perdere paesi, riconoscere nuove fisionomie, perdere per strada vecchi amici, lasciarsi alle spalle un passato pesante che continua a pesare, entrare in contatto con nuove stanze, nuovi rumori (other rooms, other souls), riperimetrare il proprio orizzonte di vita, le prospettive future... Traslocare, da una casa all'altra, anche se sempre all'interno della stessa città... Provare l'emozione di aprire la porta di un nuovo appartamento, frequentato da chissà quanti spiriti, quante anime morte (qui a fianco c'è una lapide, no, voglio dire: non è una lapide, è una epigrafe, una stele, non mi viene il nome, come si dice in italiano quella pietra che indica – scolpiti su marmo – il nome, le opere e la circostanza dell'artista famoso o dello scrittore Premio Nobel che abitò quella particolare casa? Comunque, dicevo: qui a fianco è vissuto Alphonse de Lamartine, e poco più in là, l'autore di The Scarlett Letter, Nathaniel Hawthorne, un francese e un americano, quanti stranieri a Firenze, anche Virginia Woolf ci venne a fare il Grand Tour e rimase colpita dall'Arno e dal Parco delle Cascine, ma prima ancora di lei Mary Shelley, l'inventrice di Frankenstein, scritto di getto - e se non ricordo male - per sfidare Bram Stoker - l'inventore di Dracula - sullo stesso campo (del fantastico-horror di fine Ottocento)... Quanti inquilini deve aver visto passare questo appartamento enorme, a due passi da Porta Romana e a due minuti da Palazzo Pitti, a due passi in linea d'aria dal Giardino di Boboli...

Alyssa dorme di là. E' un po' preoccupata. E' un'esperienza nuova anche per lei. Bisogna riaddattare il sistema nervoso; accordarsi per non sbagliare troppo; accelerare o rallentare per non cozzare contro i desideri dell'altro. Oggi mi ha fatto fumare in balcone. Un evento. L'ho abbracciata e stretta forte a me. Poi ha aggiunto: “Il posacenere te lo pulisci da solo. E guarda che ti puzzano le mani di nicotina”. E' intransigente con i fumatori. Io lo sono contro chi è troppo ordinato. Il pc è sul piano cottura; due calzini pendono da una sedia; un romanzo e due saggi giacciono in bagno.

Viaggiare, perdere paesi, conoscere nuovi confini, portarsi al di là della propria idea di spazio. Abitare nuovi spazi e assorbire una nuova atmosfera. Sentirsi diversi. Ed essere sempre gli stessi. Cercare a tentoni l'interruttore e non riuscere ad accendere la luce perchè gli oggetti, le cose, noi stessi siamo cambiati e abbiamo assunto una nuova posizione nel tempo e nello spazio. Lo spazio e il tempo. Dentro cui siamo. E dentro i quali ci muoviamo. O almeno, ci proviamo...

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