martes, noviembre 12, 2013

Le mucche del Principato delle Asturie

Mai partecipato alla premiazione di un racconto breve nell'ambito di un concorso per "scrittori emergenti". E quest'anno, invece, ne ho avuto l'opportunità (preziosa) grazie alla mia compagnia d'avventure (sempre iperattiva e molto generosa nei miei confronti - non sopporta che stia con le mani in mano, s'innervosisce se mi vede spaparanzato per troppe ore sul divano, mentre mi dedico al "dolce far niente").

Ha vinto Edna López, una scrittrice di Tenerife, con un racconto che s'intitola Las reglas de la guerra (ovvero, "Le regole della guerra"), un buon racconto, un racconto che - come vuole la tradizione - capovolge il senso e il punto di vista di ciò che si legge proprio poco prima della fine, all'ultima pagina, quando meno te l'aspetti (e il finale ti obbliga a rileggere tutto dall'inizio, per apprezzare le sfumature che si sono perse ad una prima lettura).

È stato bello conoscere l'autrice (e consigliarle en passant di leggere Robbe-Grillet e poi dirle che l'autore de La jalousie una volta, nel corso di un congresso, disse pubblicamente e a chiare lettere che uno dei romanzi più belli della Letteratura del Novecento era La coscienza di Zeno, del nostro Italo Svevo) ed entrare in contatto con altre persone interessanti (e interessate alla letteratura). Ed è stato strano conoscere l'Associazione di Gijón (nel Nord della Spagna, per l'esattezza, nel Principato delle Asturie) che ha indetto il Premio Letterario per gli scrittori emergenti di cui non sapevo proprio nulla prima che la mia compagna d'avventure me ne parlasse (e mi coinvolgesse nell'avventura).

Ho dovuto leggermi ben 50 racconti (su 1600) ed è stato curioso anche questo: constatare come i temi si ripetessero da un autore all'altro, come - pur senza esserne a conoscenza - alcuni riprendevano o ripetevano i temi degli altri (un fil rouge che accomunava molti di questi racconti, ovviamente, il problema della "crisi" - mai letto tanti racconti in cui il denaro divenisse parte fondante e fondamentale della trama; sì, il denaro o, al contrario, la disperata mancanza di... come se, all'improvviso, le trame d'un Zola o quelle d'un Balzac fossero tornate prepotentemente di moda).

E così, dopo tante ore e ore di lettura a volte forzata, io e la mia compagna d'avventure ci siamo spostati in aereo (sia noi della giuria sia Edna che era la vincitrice) dal Sud del paese al Nord più estremo; pioggia, vento e freddo erano lì pronti a darci il benvenuto e ad offrirci la sensazione d'essere davvero in autunno (perché nel Sud in cui viviamo noi le temperature sono ancora estive, a mezzogiorno si sfiorano i 24 gradi centrigradi, a dispetto del freddo polare che sta attanagliando l'Italia in questi momenti).

Oh, che bellezza fare colazione davanti a un vasto prato in collina e vedere le mucche che pascolano placide sotto la pioggerellina delle Asturie... Che sensazione di morbidezza, di calore, di domesticità familiare, assaggiare i fantastici formaggi delle Asturie a pochi passi da quegli animali che ci offrono la materia prima per fare quegli stessi fantastici e strepitosi formaggi...

Ovvio che poi, di notte, dopo la lauta cena del gran galà, me ne tornassi a letto spossato e stanco e con la pancia stracolma (mai mangiato tanto e così bene nel ristorante di un hotel).

Ovvio pure che poi sognassi le mucche delle Asturie (con la mia compagna d'avventure che veniva incontro a uno dei miei desideri più caldi e proibiti del momento: fare l'amore dentro il bagno turco, immergendosi dentro i vapori e l'oscurità del luogo fino allo svenimento).

La mucca stava lì che mi guardava e mi parlava di Svevo con la voce di Edna, la vincitrice del Premio. Io le raccontavo che Svevo era stato il professore di lezioni private d'italiano di un altro scrittore famoso e importante, James Joyce. La mucca non capiva nulla di letteratura e voleva avvicinarmisi al viso per darmi una bella leccata con la sua saliva abbondante. Io la schivavo e passavo a descriverle le nuove ed originalissimi tecniche narrative che si era inventato Alain Robbe-Grillet per il suo nouveau-roman. Ma la mucca niente, non capiva un'acca e s'interstardiva, voleva aspergermi con la sua saliva. A questo punto ho cominciato a gridare ed è stata lei, la mia compagna d'avventure, a svegliarmi e a darmi le sue informazioni meteo:
"Anche oggi piove. E se ce ne restassimo tutto il santo giorni chiusi in camera a fare l'amore sotto le coperte calde di questo lettone gigante?".
Le ho chiesto: "E che facciamo con Edna, la vincitrice? Non avevamo detto che andavamo insieme a fare una piccola escursione alla spiaggia di Gijón?".
E allora lei ha risposto: "Con questa pioggia chi vuoi che vada a fare piccole - o anche grandi - escursioni sulla spiaggia di Gijón?".
E allora le ho detto: "Hai ragione, vieni qua, stringimi forte, che ho avuto un incubo, ho sognato di parlare di letteratura con una mucca asturiana che voleva lavarmi la faccia con la sua lingua piena di saliva".
E infine la mia compagna di avventure ha risposto: "Si vede che ieri sera hai proprio esagerato col vino".
E io: "Ho esagerato con tutto".

Nel primo pomeriggio siamo andati al bar della hall per farci due caffè forti (all'italiana, espresso, per favore).

Edna era già lì, col suo fidanzato, tutta raggiante e sorridente. Quando la mia compagna d'avventure le ha chiesto perché fosse così contenta, se era ancora per il fatto del premio, o perché le si prospettava un lungo fine settimana di escursioni nel Principato delle Asturie, Edna ha risposto che era per le mucche.

"Ma avete visto quante mucche ci sono qui attorno? È davvero bellissimo, ho già scattato mille foto alle mucche!".

Non riuscivo a crederci. Edna aveva scattato delle foto anche alla mucca che avevo sognato dopo la sua premiazione.

Lo dissi alla mia compagna d'avventure, ma non mi diede retta, mi disse che avevo bevuto troppo e che dovevo smetterla di fare l'alcolizzato, che, se continuavo in quel modo, non mi avrebbe fatto partecipare mai più ad alcun concorso letterario spagnolo che esistesse sulla faccia della Penisola.

Alla fine, sono riuscito anche a fare un salto alla spiaggia di Gijón: il cielo s'era schiarito e non pioveva più. Ed è stato bellissimo passeggiare da solo coi piedi nudi sulla spiaggia fredda di quest'autunno così anomalo, con la brezza sul viso e il rumore del mare di fondo.


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