miércoles, mayo 18, 2022


Microracconti a go-go


Per C., amica e maestra


Sono passati mesi, ormai, forse un anno, da quando le ho spedito la mia traduzione di microracconti di un autore spagnolo inedito in Italia. E la mia amica e carissima collega C. (ormai in pensione, Professoressa Ordinario tra le più esperte della letteratura spagnola del XV e XVI secolo) non ha smesso di invarmi il microracconto del giorno.

Forse ispirata proprio dalla mia traduzione, oltre che dallo stile peculiare dell'autore tradotto, non si è più frenata, né fermata. Ogni mattina so che, nell'atto di aprire la posta elettronica, troverò uno dei parti (geniali) della sua immaginazione (fervida). A quasi 80 anni ha scoperto una vena creativa incredibile e che pare non avere limiti. Scrive microracconti a partire da ogni input possibile e immaginabile: una pagina di cronaca; una notizia del telegiornale; un ricordo d'infanzia; un pettegolezzo ascoltato al supermercato; una confidenza fatta dall'amica del cuore; un frammento letterario letto in giornata; una poesia, un romanzo, i microracconti degli altri scrittori che legge con gusto e fervore crescente; un diario; una pubblicità intravista sul bus; tutto, assolutamente tutto, è suscettibile di diventare "materia" di scrittura in questa enorme fucina di microracconti che avanzano e non si fermano più (ci sono giorni in cui il primo microracconto mi arriva alle 7:00 del mattino e il secondo alle 21:00 della sera, ovvero, tardissimo, visto che C. è solita coricarsi presto per poi svegliarsi all'alba).

Le ho appena scritto per ringraziarla del nuovo frutto della sua immaginazione desbordante: è un microracconto che parla della sua mania di scrivere e mandare microracconti a una ristretta cerchia di amici lettori (tra cui io mi conto e di cui faccio parte con piacere ed orgoglio sinceri). 

C. non smette di scrivere e io la invidio tantissimo perché se io, per riuscire a finere un racconto di 10 pagine, posso impiegare anche un anno, lei scrive alla velocità della luce (e ogni parole è pertinente, non c'è nulla che sia superfluo nella sua scrittura).

C. non smette e scrive e continuerà a scrivere finché avrà fiato in gola e forza e ingegno per danzare con le sue  piccole dita sulla tastiera del computer.

C. è un'amica, ma anche un'eccellente filologa, una maestra e una confidente, una delle persone più importanti e belle e serie che io abbia mai conosciuto e sono certo che finché ci sarà un suo microracconto da leggere la vita avrà ancora un senso...E così ad infinitum

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