Un incubo (letterario)
La fortuna (o il caso o il destino o chiunque si trovi a gestire le nostre vite terrene) ha voluto che, un paio di mesi fa, tornassi ad entrare in contatto con uno degli scrittori spagnoli che più ammiro al mondo. LG ha 89 anni, ma mantiene intatte la lucidità e l'ironia amara (a tratti mordace) delle sue opere migliori.
Le telefonate del venerdì pomeriggio diventano quasi un rituale, una piacevolissima routine, fino a quando non decidiamo entrambi di trascrivere in una sorta d'intervista (molto letteraria) le domande e le risposte che ci scambiamo sui romanzi più famosi e complessi di LG.
Da più di due settimane LG scompare. Non mi dice se la versione scritta dell'intervista è accettabile e merita di essere pubblicata. Né mi consiglia su quale rivista provare a pubblicarla. Mi preoccupo. A lezione faccio leggere alcuni brani dei suoi romanzi, le poesie di suo fratello, un'intervista uscita nel 2018... E lui non risponde, sembra svanito nel nulla (il cellulare tace, i venerdì pomeriggio diventano più lunghi e noiosi).
Fino a quando, l'altroieri, ho un incubo. Sogno di chiamare LG, mi armo di coraggio e faccio il suo numero perché voglio appurare se sta bene, se non gli sia successo nulla di male, se non è per caso finito all'ospedale (un malanno passeggero, un raffreddore, una caduta). Mi risponde una donna anziana che - nel sogno - immagino funga da sua badante. "Ma come?", mi chiede la signora: "Non lo sa? LG è morto!".
Resto a bocca aperta. Inizio a piangere e non so cosa dire. Riattacco e mi sveglio immerso nel sudore freddo di chi si sente in colpa per non aver più chiamato e per non aver nemmeno tentato di ristabilire il contatto.
Alla fine, ieri, mercoledì, lo chiamo. LG mi risponde con un tono di voce un po' intristito, mi spiega che ha iniziato a soffrire per un dolore all'anca. Dorme, ma non può stare seduto troppo tempo. Deve cambiare posizione. Respiro tranquillo e gli dico che passerà, sicuro che andrà meglio, col tempo. LG mi dice che sì, che di sicuro riusciremo a vederci, magari per fare l'intervista dal vivo (o per chiacchierare senza problemi e senza limiti d'orario, soprattutto: senza cellulari nel mezzo).
Questa sera rileggo alcuni brani particolarmente lirici del suo romanzo più famoso. E penso che la vita mi ha fatto molti regali inaspettati e che questo - l'amicizia con LG - è uno dei più belli e chissà se meritati.
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