L'eterno conflitto dei sessi
Così apre la sua "Introduzione" ai Promessi sposi (l'ultima versione, dopo tante andate a vuoto o riscritte e rimodificate) quel simpaticone di Alessandro Manzoni: "L'Historia si può veramente deffinire una guerra illustre contro il Tempo, perchè togliendogli di mano gl'anni suoi prigionieri, anzi già fatti cadaueri, li richiama in vita, li passa in rassegna, e li schiera di nuovo in battaglia".
Davvero efficace quest'immagine degli anni passati ormai cadaveri che la Storia (con la S maiuscola) s'impegna a resuscitare e a rimettere in riga, pronti per suscitare o rievocare nuove guerre... E parlando "in tenero colloquio" con una mia vecchia amica dell'Università, in pieno centro di Firenze, nel Borgo di San Frediano, ci siamo imbattutti nell'annosa questione della guerra tra i sessi... maschi e femmine bisognosi l'uno dell'altro (qui non tocchiamo il tasto omosessuale; non per discriminazione, per carità, ma perchè, appunto, quella è questione forse ancora più complessa e perchè qui, appunto, il ragionamento è nato dalla Sara a partire da riflessioni di stampo eterosessuale). Maschi che agiscono, dimenticandosi spesso del fatto che - pur scadendo nel "luogo comune" - le femmine sono diverse, hanno un'altra sensibilità, possiedono un'intuito differente, reagiscono ai casi della vita (e dell'amore) in modo a volte radicalmente opposto a quello generalmente messo in atto dagli uomini.
E una delle differenze più grandi che Sara notava era questa: "perchè tutti gli uomini che incontro hanno paura a buttarsi?". La domanda mi ha spiazzato.
"In che senso buttarsi, scusa?".
"Nel senso che, se gli capita di trovare una donna o una ragazza che li fa sentire vivi, che gli fa capire che la storia matrimoniale che si trascinano da anni con la moglie ufficiale è morta e sepolta, e che la nuova relazione, invece, potrebbe farli rinascere, loro preferiscono la sicurezza del focolare domestico alla passione e allo scombussolamento interiore del legame adultero. E vanno avanti così, anni e anni, senza mai decidersi, senza mollare l'altra - che riempiono d'insulti, magari, nei momenti di più accesa sincerità - e senza schierarsi completamente dalla parte dell'amante, di quella che li spinge a pronunciare la frase da loro quasi dimenticata "Ti amo". Perchè, perchè alcuni di voi - una grande maggioranza, per le storie che mi stanno capitando ultimamente - si comportano in questo modo?".
Provo a riflettere a partire dalla mia, di situazione sentimentale. Se un giorno mi stancassi di amare Alyssa, di dirle "Ti amo", di starle accanto perchè ho veramente voglia di starci; se un giorno trovassi una come Sara, che ti sconvolge la vita sentimentale, fino a spingerti all'adulterio o alla tresca, ebbene, io credo che mollerei la mia compagna, dicendo la verità. Non sopporterei di viverle ancora accanto, sapendo di stare mentendo quotidianamente. Se non provassi più nulla, e provassi il massimo con un'altra, la lascerei.
Sara si accende una sigaretta e mi guarda con occhio analitico. Non ci crede. Non mi crede più di tanto, anche se siamo amici e ci vogliamo bene e ci conosciamo da una vita.
"A parte il fatto che ti ci dovresti trovare, secondo me anche te faresti come questi tipi che ho avuto e ho ancora la sfortuna d'incontrare. Le donne sono meno razionali di voi; e l'impulso ci spinge a preferire il meglio, piuttosto che ad accontentarci del "passabile" o "regolare". E poi quanti calcoli! Perchè state sempre lì a calcolare?".
Il fumo le esce dal naso e per un minuto mi nasconde la sua bocca. Perchè calcoliamo tutto? E' vero, anch'io lo faccio, a volte. E Alyssa s'arrabbia (se stai a calcolare, una casa, un figlio, una famiglia, non te la farai mai; a volte penso abbia ragione; altre che non faccia nemmeno i calcoli basilari, che perda la visione obiettiva della realtà).
Sono meglio le donne o sono sempre peggio gli uomini in questioni d'interesse sentimentale?
Siamo entrambi fallaci e ci raccontiamo un sacco di bugie ogni giorno per andare avanti o i maschi sono più esperti delle femmine nell'arte del "fingere" e in quella del "fare i calcoli"?
Passa una coppia di adolescenti, con le converse ai piedi e i jeans strappati e le maglie tutte piene di stelline bianche su fondo nero. Si parlano, s'abbracciano, si baciano su una panchina con una passione animalesca, ignari dei passanti, beatamente indifferenti agli sguardi (e ai giudizi moralistici) degli altri. Li invidio. Anche Sara li osserva, senza dire nulla. E guardandoli uno pensa che l'eterno conflitto tra maschi e femmine è solo un'invenzione, o uno dei tanti luoghi comuni che sì, devono pure avercelo un fondo di verità, ma non sanno descriverci per intero il quadro della situazione...
domingo, marzo 23, 2008
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