miércoles, agosto 18, 2010

Il problema non è come, ma cosa

Non sappiamo mai cosa vogliamo veramente; siamo eterni indecisi, tutti quanti, anche quelli che dicono di non avere dubbi, di avere le idee chiare, di credere in un determinato credo religioso, in una certa ideologia, in un preciso stile di vita. La vita ci offre mille opportunità e noi non sappiamo mai cosa scegliere, quale via intraprendere, perché non conosciamo se quella cosa scelta (quella strada intrapresa) ci porteranno davvero a vivere come noi desideriamo vivere.

Il problema non è come (uno può fare per ottenere una cosa o raggiungere uno scopo o una meta), ma cosa (quale cosa, quale scopo, quale meta raggiungere). Ci sono troppe cose che vorremmo avere, agguantare, afferrare per sempre e considerarle come parte di noi stessi e non ci rendiamo conto che, lasciandoci influenzare da tutte queste cose, alla fine ci perdiamo e non ricordiamo neppure bene come volevamo vivere.

Troppo; troppe cose da interpretare, da scegliere, da fare proprie; l'uomo è innaturalmente avvinghiato a una sorta d'idea di possesso (di controllo del mondo) che lo conduce all'autodistruzione.

Dovremmo imparare ad accontentarci (una volta scoperto come vogliamo stare qui sulla terra). E dovremmo imparare ad apprezzare di più ogni cosa (ogni persona, ogni momento, ogni luogo) che abbiamo sotto gli occhi e a portata di mano in quel preciso istante (o momento).

Non il come, ma il cosa è quello che ci condiziona la vita (nel bene e nel male); ma quando uno sa veramente cosa vuole, allora, automaticamente, sa come deve vivere la sua vita (e attraverso quali parametri farla sviluppare).

Non so, forse ho bevuto troppo stasera, forse ho chiacchierato con troppe persone, l'aver parlato spagnolo, inglese, francese e italiano insieme mi ha un po' fatto venire il mal di testa (o la nausea); meglio andare a dormire (tra 3 ore mi devo alzare)...


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