jueves, diciembre 19, 2013

Una video-chiamata (del 1968)

E poi, riguardando per bene quel capolavoro della storia del cinema che è 2001: A Space Odissey di Stanley Kubrick, uno si accorge di un piccolo dettaglio, una breve scena della durata di 2 minuti e 25 secondi, una specie di siparietto in cui un'ingegnere aerospaziale sta viaggiando in direzione Giove (o Saturno) e, all'improvviso, avverte il bisogno di fare una chiamata a casa, in realtà, una "video-chiamata", di quelle che facciamo tutti, oggi, nel 2013, via Skype, quando parli a distanza anche di migliaia di kilometri e vedi chi ti sta davanti, e così fa l'ingegnere aerospaziale del film di Kubrick, entra in una specie di stanzetta o cabina pseudo-telefonica, usa la tastiera per digitare il numero di telefono e si pone in contatto con sua figlia, una bambina piccola di circa 5 o 6 anni che gli risponde e che gli fa capire che è arrabbiata perché per colpa del lavoro, in viaggio nello spazio, lontano migliaia di kilometri da casa, non potrà andare al suo compleanno, la bimba gli dice che vorrebbe una "scimmietta" come regalo (e chi ha visto il film sa benissimo che importanza hanno le scimmie in 2001: Odissea nello spazio) e il papà le risponde con una risata che va bene, che le farà il regalino, è una promessa, e la figlia ride, si sente più tranquilla, farà la brava, avviserà la mamma della chiamata (o video-chiamata), e solo dopo qualche secondo uno s'accorge che la stessa è avvenuta grazie all'uso di un pc e di una "web-cam" (benché enorme, rispetto a quelle che poi avremmo costruito dal 1968 in là), una telecamerina posizionata sopra la testa dell'utente, un'attrezzo che oggi tutti "consumiamo" giornalmente, ma che, se pensiamo al momento in cui Kubrick gira il film, fa venire i brividi, Kubrick anticipa di parecchi anni l'uso quotidiano (oserei dire anche "banale") della stessa "web-cam", parte ormai integrante (e fondamentale) dei computer e permette al suo attore di chiacchierare con la figlioletta, e non solo, fa anche un'altra cosa: la bimba che parla è sua figlia, che nel periodo in cui il padre sta girando quel capolavoro della storia del cinema che è 2001: A Space Odissey si sente trascurata e un po' messa da parte per colpa del troppo lavoro, e allora il padre si scusa, le chiede scusa facendola partecipare alla lavorazione del film, la figlia entra dentro lo schermo cinematografico in quanto figlia che si sente bistrattata, e il grande e geniale Kubrick le chiede scusa attraverso le parole dell'attore che fa l'ingegnere aerospaziale e a uno viene in mente anche questa ipotesi: "la bimba chiede una scimmietta come regalo e, forse, il padre l'accontenta, le regalerà una scimmietta, magari dopo averle mostrato anche i vari scimmioni che popolano la prima parte del film, qualcuno deve esser rimasto sul set del film, la realtà che entre dentro la finzione, la finzione che diventa il luogo ideale, perfetto, in cui chiedere venia a una figlia che mal sopporta che il padre si dimentichi di lei per il troppo lavoro, una scenetta familiare ambientata in un futuro - il 2001 - che noi abbiamo già sorpassato da ben 12 anni, quasi 13, essendo figli di questo 2013 che volge al termine - in cui le "web-cam" non sono più così grandi come quella che Kubrick monta sopra la testa del personaggio, ma svolgono comunque la funzione che Kubrick attribuisce loro in questi brevi frammenti di un film di fantascienza...Semplicemente impressionante (e che ironia darci il totale: chissà a quanti soldi corrisponderebbero oggi quei dollari spesi per la video-chiamata...)".





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