L'Irlanda
In uno dei momenti più difficili e duri e angoscianti della mia vita, in una fase di passaggio e di precarietà assoluta, in una settimana durante la quale ho sofferto e fatto soffrire la persona che credo di amare fino alle lacrime, piangendo al telefono fino alle 3 del mattino, lottando coi sensi di colpa e coi fantasmi del passato, straziati entrambi dall'ansia di perderci per sempre di vista e per strada, mi sono capitate comunque due cose di cui sorridere o rallegrarmi. La prima: sono riuscito a riunire ad un tavolo un nutrito gruppo di amici per mangiare una buonissima pizza "alla napoletana" in allegria (l'amicizia è qualcosa di sacro, quando è vera, quando ci si dà e ci si ascolta senza compromessi e senza pregiudizi; come l'amore, anche se, a differenza dell'amicizia, quest'ultimo tenda sempre a "impossessarsi" dell'altro...); la seconda: ho lasciato una bella impressione a una turista irlandese che mi è capitato d'incontrare nel mio nuovo lavoro (il destino, o la sfortuna, o la fortuna - o è solo tutto frutto del caso - ha voluto che io intraprendessid da poco una brillante carriera da "auto-noleggiatore" all'aeroporto di Pisa). Mi sono limitato a fare il mio lavoro, senza esagerare. E la prima volta che ci siamo visti mi ha chiesto il nome: "Antonio, wonderful, you speak english very well". Le ho spiegato che l'avevo studiato all'Università e che mi sarebbe comunque piaciuto "improve" il mio livello di conoscenza magari con un bel viaggetto a Londra. Lei, irlandese, mi ha consigliato Dublino. "You shoud go in Dublin, there we speak the original English", mi spiega, orgogliosa e sorridente. Oggi è tornata dal viaggio, ha restituito le chiavi e mi ha subito riconosciuto. "Hi, Antonio, how are you?". Sotto il sole che squaglia la testa e ottenebra anche le menti più lucide le rispondo, ipocritamente, che sto benissimo. Lei scende dall'auto e, davanti al marito impassibile, mi regala due litri di acqua fresca, un mazzo di giornali irlandesi, una rivista letteraria e una scatola di tè "original English" della marca Twinings. "For you, Antonio", e non posso non accettare. Poi mi saluta, per sempre. Si chiama Muirín, un antico nome irlandese che vuol dire: "born of the sea", nata dal mare. Non la dimenticherò mai, Muirín, che tanto gentile e tanto onesta pare...
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