domingo, octubre 07, 2007

Io e le donne

Suona come il titolo di un libro per "single" o per "aspiranti Casanova". Non è nè l'uno nè l'altro: voglio dire, questo post non tratta dei problemi di chi è solo (e cerca una compagna) o di chi è solo e cerca molte avventure. Si tratta molto più semplicemente di un mio tentativo per cercare di scandagliare una parte della mia vita avvolta nel mistero...

Io ho avuto poche donne; di sicuro ne ho avute meno di quelle che desidererei ancora oggi. Ancora ora, ne vedo passare un monte e molte me le porterei a letto (nel senso che ci farei l'amore e che poi proverei a parlarci, per stabile un contatto che non si riduca al solo sesso o al semplice atto animale). In realtà, ne vedo tante, ma su tutte applico il famoso detto "guardare ma non toccare", anche perchè, tra le altre cose: 1- sono findanzato; 2- sono fedele; 3- sono troppo impegnato (nel corpo e nella mente) a pensare alla mia vita potenziale futura in compagnia di Alyssa per pensare alle altre (o per immaginarmi accanto ad un'altra).

Eppure... Passano gli anni e mi accorgo di avere un particolare feeling con le persone dell'altro sesso: mi bastano pochissimi minuti per entrare in confidenza con una ragazza a me sconosciuta pochi minuti prima. Uno scambio di battute, le dovute presentazioni, e mi ritrovo subito immerso in un dialogo accanito su vita passata, vita presente, gusti e hobby, cosa fai tu domani sera, perchè non ci vediamo per andare a vedere un film o a mangiare una pizza, etc. etc....

Non so da cosa dipenda (se c'entrano qualcosa i geni), eppure mi riesce davvero facile stringere amicizia con le rappresentanti dell'altro sesso. Non è perciò un caso che abbia molte più amiche donne che amici maschi. Eppure...

Passano gli anni, più invecchio e più noto che anche le donne, in un qualche modo a me sconosciuto, percepiscono che di me si possono, ripeto: in qualche modo, fidare. Si avvicinano, mi fanno gli occhi dolci, oppure, più semplicemente, mostrano un certo interesse e cominciano a parlarmi del più e del meno e mentre parlano io mi rendo conto del fatto che, modestia a parte, potrebbero manifestare nei miei confronti interessi che vanno al di là dell'amicizia o della pura conoscenza superficiale, per inoltrarsi nell'ambito molto più spinoso dei sentimenti e della passione, mi è capitato più volte, in passato (e che Alyssa mi perdoni per quello che sto per dire), che una ragazza o una donna (anche d'una certa età - diciamo una quarantina d'anni) m'abbia manifestato un interesse che sorvolava gli interessi più comuni (e che più ci accomunano in quanto esseri umani pensanti) per coinvolgere gli "istinti di base" (con tutta la carica di elettricità e di caos che questi implicano). Insomma, mi è capitato più volte (in un bar, al bancone di una discoteca, lungomare, all'uscita di un cinema o dopo una cena a casa mia, sulla via del ritorno) di assistere a dimostrazioni d'interesse puramente sessuale...

E tutte le volte che è capitato, io mi sono limitato a fare lo sciocco: a buttarla sul ridere, a fare battute immani, a girarci intorno, senza approfittare mai (o quasi mai) della situazione favorevole (le labbra socchiuse, lo sguardo dolce, gli occhi luminosi, le labbra carnose e invitanti, la voce più lenta e persuasiva, le cosce messe in bella mostra, i tacchi alti o le scarpe coi tacchi allacciate proprio nel momento in cui pronuncio le battute più stupide - e lei ride, mi mostra i suoi denti bianchissimi e la lingua e mi invita a baciarla, o ad abbracciarla, a toccarla, in qualche modo, a stabilire un contatto fisico con lei e con il suo corpo invitante - la scollature generosa, le gambe tornite - quante armi hanno a loro disposizione le donne!).

Ripeto: tutte le volte che mi è capitato, io ho cercato di sviare il discorso; o con l'ironia o con l'autoironia (e ancora non mi è capitato di conoscere una donna che non sorrida dell'autoironia di un uomo - sarà perchè loro, le donne, sono scarsamente o raramente auto-ironiche).

Insomma: non me ne sono mai approfittato (a differenza di qualche mio amico che ha concluso la notte a letto, tra gridolini di piacere e sigarette fumate subito dopo l'orgasmo).

Non mi ritengo un bel ragazzo; non sono affascinante, nè interessante. Forse, a prima vista, posso risultare simpatico. E auto-ironico. Ma oltre a questo, ci sono poche qualità che possano attrarre le persone di sesso femminile. Eppure capita: e passano gli anni, e continuo a stare con Alyssa, e continuo a sperimentare lo stesso atteggiamento da parte loro; loro mi guardano, io le guardo, penso: "come sarebbe bello poterti baciare o leccarti la fica", e nel mentre sto fermo, sorrido, faccio battute, loro ridono alle mie battute e poi tutto si spegne, in una grossa risata o, al massimo, in una serie di risatine buffe che lasciano trapelare il dispiacere, o il disgusto, o più semplicemente il disappunto: "avrei voluto scoparti, ma si capisce che non mi vuoi, forse non ti vado bene così come sono, forse non sono il tuo tipo, però mi piaci lo stesso, chissà che non cadrai la prossima volta, chissà che non riesca a portarmiti a letto". E io ribatto: "mi piacerebbe scoparti, ma non è il caso; sono fedele e poi ho paura: e se invece non ti interesso? E se ridi alle mie battute solo per educazione o per falsa riconoscenza? E se mi trovi brutto? E poi, scusa, ma non mi hai appena detto che sei sposata - o fidanzata - o comunque impegnata?".

Pippe mentali. La fortuna vuole che continui ad avere più amiche donne che amici maschi; e che riesca a sopportare la mia vita anche grazie a loro, le donne...

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