sábado, agosto 01, 2009


S-venture d'inizio Agosto


Ne ho approfittato: ho usato questi 3 giorni liberi dal lavoro per invitare a Firenze i miei e mio fratello. E' stato bello rivederli tutti insieme, una tavolata da 7, inclusa Alyssa e la madre, mia suocera, e mia sorella Ale, e i 2 gatti (Pallina e Biscotto)... E' sempre entusiasmante rivedersi dopo così tanti mesi, le chiacchierate faccia a faccia fanno un'altro effetto rispetto alle lunghe conversazioni telefoniche. Alyssa sbandava per mettere a posto i piatti, mentre mio padre bestemmiava contro la tv comprata all'Esselunga e già predisposta per il Digitale Terrestre (ma di esso, DTV, nemmeno l'ombra). E mia madre a parlare male di me, anche se con tono ironico, e divertito, di quando, fanciullo, mi dilettavo di sadismo e mi piaceva riempire di botte mio fratello, l'ho mandato al pronto soccorso in più d'una occasione, Alyssa ride, non ci crede, e allora Dadda, mio fratello, le mostra i segni delle cicatrici, son ancora ben visibili sulla fronte e sugli zigomi, ce n'ha anche una in corrispondenza del labbro inferiore, quando il freno della sua BMX gli s'infilò in bocca, perché io gli avevo letteralmente messo i bastoni fra le ruote... Che ricordi, che tempi, che vita, quella vissuta in passato accanto a Dadda!

Poi loro ripartono per l'Abruzzo, prima però devo accompagnare Alyssa a lavoro, e poi Dadda a Santa Maria Novella, perché si da il caso che parte per la Spagna, facendo tappa a Milano, andrà là con una mia vecchia conoscenza (spagnola e antica fiamma, loro due sono rimasti in buoni rapporti, io e lei non abbiamo più rapporti da circa 10 anni). Destinazione: Madrid, la capitale, col caldo che fa... E così, prima di riprendersi lo zaino, Dadda mi chiede un libro in prestito, sai, il viaggio è lungo, ci vogliono 3 ore, anche con l'Eurostar, che libro posso leggermi?

Gironzola nella mia biblioteca, osserva qualche titolo interessante, o che suona tale. Prende un libro; poi lo riposa. Poi afferra uno dei primi romanzi di Sandro Veronesi, dal titolo azzeccato al momento che si appresta a vivere (uno lascia l'Italia per la Spagna e sa già - in anticipo - che è come lasciare l'Inferno per il Paradiso, o il Terzo Mondo per Utopia): Per dove parte questo treno allegro. Mi chiede anche di che parla. Non me lo ricordo più. Comunque, di sicuro, scorre bene, è una lettura piacevole, nel mezzo della trama ci deve essere un padre e un figlio, ma ora non ricordo bene cosa fanno, perché partono, e se partono davvero in treno...

Baci e abbracci davanti alla stazione. Poi lui sale sul treno, Alyssa sullo scooter per andare a lavoro, i miei sull'auto, per imboccare l'A1 e tornare in provincia dell'Aquila, insomma, resto solo come uno stronzo a guardare alcuni pakistani che bevono birra sotto il sole cocente e alcuni barboni che spostano non si sa bene perché diversi carrelli delle valigie, blaterando tra loro non si capisce bene cosa né in quale lingua...

Dopo 3 ore e 15 minuti esatti ricevo la chiamata di Dadda:

"Scusa, fratè, ma che per caso dentro a quel libro ci avevi qualcosa d'importante? C'erano degli appunti... sai? Delle cose scritte a penna da te...".

Non ricordavo il contenuto di Per dove parte questo treno allegro; figuriamoci se sospettavo che dentro vi avevo lasciato degli appunti:

"No, mi pare di no, perché? Che appunti erano? Che c'era scritto?".

"No, perché, sai, m'è successa una cosa incredibile: stavo leggendo il libro, mi piaceva pure, scorreva bene, quando a un certo punto sento l'irrefrenabile desiderio d'annà a piscià, e così, me lo porto nel cesso, piscio, lo lascio sopra a uno sportellino, torno al posto, e m'accorgo d'averlo dimenticato in bagno, aho, fraté, nun ci puoi crede, nemmeno questione di due minuti, torno e il libro era sparito! Sparito, te rendi conto?".

Non so se piangere o se ridere. Dadda scoppia a ridere. E mi promette che me lo ricomprerà alla stazione di Milano al ritorno dal suo viaggio in Spagna ("com'era? Dove va questo allegro treno? o Di chi è l'allegro treno?"): poi penso che Sandro Veronesi avrebbe potuto trarne un bellissimo racconto da un incidente simile; poi rifletto: cazzo, un libro che prende mio fratello, è un miracolo... manco fosse Dan Brown!

L'unica soluzione è non pensarci. E allora afferro la mia mountain-bike e vado a correre in riva d'Arno, che è meglio...

No hay comentarios:

Publicar un comentario

Letture pasquali Provo a leggere, in queste vacanze pasquali, tra una corsa in bicicletta in alta montagna e le mangiate assurde previste da...