miércoles, agosto 19, 2009


Woody Allen e la modestia

"La mia sensazione oggettiva è che non ho conseguito nulla di significativo dal punto di vista artistico. Non lo dico con rammarico, descrivo soltanto quella che mi sembra la realtà. Non sento di aver fornito un vero contributo al cinema. Rispetto a registi miei contemporanei come Scorsese, Coppola o Spielberg, non ho davvero influenzato nessuno, almeno in modo significativo. Diversi tra i miei contemporanei hanno influenzato le nuove generazioni di registi. Stanley Kubrick potrebbe esserne l'esempio principale. Io non ho avuto alcun tipo di influenza. Ecco perché mi sembra strano essere stato al centro di tante attenzioni nel corso degli anni. Non ho mai avuto un pubblico vasto, né ho mai fatto registrare incassi stratosferici, mai affrontato temi controversi o aderito alle mode del momento. I miei film non hanno stimolato un dibattito nel paese intorno ad argomenti sociali, politici o intellettuali. Sono film modesti, realizzati con budget modesti, che hanno generato profitti modesti senza lasciare un grande segno nel mondo dello spettacolo. Non vedo giovani registi smaniosi di imitarmi o di girare i loro film come faccio io. Non ho mai avuto la perizia tecnica sufficiente o la profondità d'intelletto sufficiente a stimolare riflessioni in alcuno. Sono un commediante di Brooklin-Broadway che ha avuto molta fortuna.
Penso di essere un po' come - a meno del suo genio straordinario - Thelonius Monk nel jazz, che era qualcosa di completamente a parte; nessuno suona davvero come Thelonius Monk, né ha l'ambizione o l'interesse a farlo".
Woody Allen con Eric Lax. Conversazioni su di me e tutto il resto, Milano, Bompiani, 2008, pp. 591-92.

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